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Silvio Pellico
Poesie inedite

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  • VOLUME PRIMO.
    • TERESA CONFALONIERI.   Lux justorum laetificat. (Prov. 13. 9)
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TERESA CONFALONIERI.

 

Lux justorum laetificat.

(Prov. 13. 9)

 

No, pia, no, gentile,

Per me non sei morta!

Ti veggio, simìle

Ad angiolo sorta,

Su sposo e fratelli

E amici vegliar.

Dal ciel mi risuona

Tua dolce parola.

Che spiriti innalza,

Che petti consola:

Così già solevi

Di Dio favellar.

 

Se il cor mi si turba

In me rivolgendo

Che i giorni tuoi santi

S'estinser, gemendo;

Che giovin peristi

In lungo patir;

Io scerno che il pianto

Mi tergi e sorridi!

Io scerno che al cielo

Ne inviti, ne guidi!

Io t'odo che appelli

Felice il martìr!

 

Ell'era di quelle

Serafiche menti,

Vissute nel mondo

Sublimi, innocenti,

Amando, pregando,

Chiamando a virtù.

Doloran pei cari,

Doloran per Dio,

Lor merto arrichisce

Chi in avanti fallì

Lor vita è Calvario,

Lor norma è Gesù!

 

Ti piansi, ti piansi

Con alto rammarco,

Per me, pel tuo sposo

D'angosce sì carco!

Ma udii la tua voce

Parlarmi nel cor.

«Le fere sventure

Son date a' mortali,

Perchè dalla terra

Dispieghino l'ali,

Cogliendo le palme

Che colse il Signor».

 

No, pia, no, gentile,

Per me non sei morta!

Ti veggio, simìle

Ad angiolo sorta,

Il vedovo amico.

E me sostener.

Ti veggio splendente

Di gioie supreme;

Ti veggio accennante

Le sedi, ove insieme

La pace de' forti

Dovrem possedor!

 

 

 




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