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Silvio Pellico
Poesie inedite

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  • VOLUME PRIMO.
    • IL COLERA IN PIEMONTE,   Sursum corda! (Praef.)
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IL COLERA IN PIEMONTE,

 

Sursum corda!

(Praef.)

 

Eleviam fra le lagrime i cuori,

Sosteniamo gli scossi intelletti!

Siam colpiti, ma non maladetti,

Man paterna è la man del Signor.

Per provarci con prova più forte,

Per destarci a più nobil costanza,

Egli ha detto ad un angiol di morte:

 - Tue saette raddoppia su lor.

 

Invisibil quell'angiolo armato

Scorre l'aer, e su' lidi ove passa

Pianti ed urli e cadaveri lassa,

E prosegue il mortifero vol.

Del disordin la turba seguace

Cade prima nell'orrido scempio,

Ma co' rei più d'un giusto soggiace,

Sì ch'avvolta è la patria nel duol.

 

Se non che negli estremi perigli

Si rinforzan gli spirti più degni:

La sventura, spavento de' regni,

Pur de' regni salute esser può.

Lor salute esser può se di Dio

Meglio i cenni seguire han prefisso,

Se rivolgon ogni opra e desìo

Alla meta per cui li creò.

 

Debit'è che luttiamo incessanti

Della patria a impedir maggior danno,

Che tentiam con magnanimo affanno

Da sterminio i fratelli strappar;

Che accorriamo a' languenti, a' morenti,

Che obblïato il mendico non pera,

Che al drappel de' pupilli innocenti

Ci affrettiam pane e lagrime a dar.

 

Debit'è doloroso, tremendo!

Ma gagliarda è la mente dell'uomo:

S'è con Dio, da che mai sarà domo?

Patirà, ma con forza immortal.

Ei con Dio? Chi di noi fia con esso?

Tutti il siam, sebben consci di colpe;

Se il piè nostro da lor retrocesso,

Oggi a vie di giustizia risal;

 

Se d'aïta siam prodighi a tutti,

S'alto amore in nostr'alme ragiona,

Se il nemico al nemico perdona,

Se discordia civil più non v'è;

Se, coll'opre le preci alternando,

Più null'uom d'esser pio si vergogna,

Se sparisce lo scherno nefando

Che alla croce vii guerra già fe'!

 

Eleviam fra le lagrime i cuori,

Sosteniamo gli scossi intelletti:

Siam colpiti, ma non maladetti;

Man paterna è la man del Signor.

Noi felici, ove questa procella

Da colpevol letargo ci desti!

Noi felici, ove gli animi impella

A bei fatti, a sublime fervor!

 

Dopo noi sorgerà dignitosa

In Piemonte di forti una schiatta,

Che a benefiche gare fia tratta

Dall'esempio che i padri lor dier:

Ed allora a que' nobili figli

Con amor dalle stelle arridendo,

I lor genii sarem ne' perigli,

Sarem luce a' lor santi voler!

 

 

 




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