LA
BENEFICENZA.
Esurivi enim, et dedistis
mihi manducare.
(matth. 26, 35. )
Mentre tanti di nome e d'or potenti
Volgono a vanitate e nome ed oro,
Nè a taluni più bastano i
contenti
Che sulla terra Iddio concede
loro,
Mentre a meglio goder cercan
furenti
La propria gioia nell'altrui
disdoro,
Simili a falsi Dei d'età lontane
Che a' lor piedi volean vittime
umane;
E mentre mirando
Que'ricchi malvagi
Il volgo fremente
Che invidia lor agi,
Esagera, infuria,
Invoca dal Ciel
Su tutti i felici
Sanguigno flagel;
Que' flagelli rattiene il ricco pio
Che riparar gli altrui misfatti
agogna,
E oprando assai per gli uomini e
per Dio,
Anco d'essere inutil si rampogna:
Degl'innocenti aiuta il buon
desìo,
Gli erranti tragge a salutar
vergogna;
Onora l'arti ed anima l'artiero,
E chiamar vorrìa tutti al bello,
al vero.
Il volgo commosso
Ripensa, si calma,
Capisce che il ricco
Può aver nobil alma;
Insegna a'suoi figli,
Che pace e lavor
Del povero sono
Salute e decor.
Salve, o di carità sacra fiammella
Che accendi il cor del pio
dovizioso!
Se a noi mortali fulgi or così
bella,
Qual fulgi tu dell'anime allo Sposo?
A lui che, tutte mentre a sè le
appella,
Le appella a mutuo affetto
generoso!
A lui che quando cinse umano
velo,
Ci palesò che tutto amore è il
Cielo!
Amore santifica
Tesori e palagi,
Amore santifica
Tuguri e disagi;
Amor sulla terra
Può tutto abbellir,
L'impero, il servire,
La vita, il morir.
Amato molto, amato sia il Signore
Ch'è modello de' ricchi
impietositi!
Amato molto, amato sia il
Signore,
Modello ai cuori da sventura
attriti!
Amato molto, amato sia il Signore
Che noi vuol tutti alla sua mensa
uniti!
Amato molto, amato sia il Signore
Che per l'anime umane arde
d'amore!
Oscuro o potente,
Di Dio tu sei figlio,
Fratello degli Angioli,
Ancor che in esiglio!
Gran fallo ci avvolse
Nel fango e nel duol:
Amiam! ci fia reso
Degli Angioli il vol!
|