Ho dimostrato che, conseguita la certezza delle facoltà
medianiche nel soggetto, ogni controllo è sicuramente inutile.
Adesso, spero dimostrare in qual
modo una o più volontà contrarie possono ostacolare lo svolgimento dei fenomeni
medianici: come cioè sia condizione necessaria che i presenti - credano o no
nell'ipotesi spiritica - si conservino in uno stato d'animo esente da
pressioni, sia favorevoli che contrarie.
Chiunque sia, semplice cultore o
scienziato non potrà mai avere criteri razionali sopra la medianità, se prima
non ha larghe e precise nozioni su l'ipnotismo.
L'ipnotismo è l'anticamera della
medianità.
Ricordiamo, di passaggio, che la
solita scienza ufficiale, cristallizzata, ha lungamente chiuso la porta in
faccia all'ipnotismo, creduto dapprima un qualsiasi giochetto di saltimbanchi
di piazza. Non ci volle meno degli studi magistrali di Braid, di Bernheim e di
Charcot per introdurlo nel sancta sanctorum delle cliniche e delle
università. Oggi, non c'è libero docente, non c'è studentello che non sappia
sciorinare, densa di fatti e di teoriche, tutta la fenomenologia
dell'ipnotismo. Non passeranno neppur vent'anni, che si potrà dire altrettanto
della medianità.
Che cosa è, all'ingrosso, un
ipnotico?
Un individuo il quale, per virtù
propria e per influenza altrui, cade in un singolare letargo, in una strana
atonia del proprio io e pensa e agisce sotto la suggestione altrui.
Avviene cioè uno sdoppiamento e
una sostituzione talora completa, come se, dentro il corpo di Tizio,
ipnotizzato, fosse entrata la psiche dispotica di Caio, ipnotizzatore,
tenendolo in piena balìa.
Che cosa è un medium?
Già dissi che tutti possono
accettare la razionale definizione del dottor Visani Scozzi:
- Noi dobbiamo ritenere il
medium come un ipnotico puro, o come un ipnotico isterico, se si tratta di alti
gradi della medianità.
Al cominciare dunque d'una seduta, l'Eusapia è un'ipnotica
la quale si dispone a traversare i vari stadi, per lo meno tre, onde arrivare
all'ipnosi profonda della medianità.
Come tutti gli ipnotici, ella
pertanto è soggetta alle auto-suggestioni prima, e insieme alle suggestioni dei
presenti.
Supponete ch'ella sia circondata
da cinque decise volontà contrarie: e che ne avverrà? O essa tenterà sforzi
eroici di ribellione, agitandosi in una semi-impotenza: o dovrà subire tal
corrente suggestiva e non succederà più nulla, poiché ella non potrà più piegarsi
alle condizioni di passività necessarie alla produzione dei fenomeni medianici.
Quand'anche le fosse dato di
raggiungere un primo grado d'ipnosi, e facesse qualche cosa, ella si
troverebbe sotto l'imperio dei presenti; gli atti suoi sarebbero automatismi imposti
dalla suggestione di coloro che la circondano e non avrebbero nulla che vedere
con la medianità.
Mi pare d'esporre in forma
nitida la materia alquanto sottile e astrusa: a ogni modo, per chiarir meglio
l'argomento ai profani di ipnotismo, ricorrerò a quanto ha riferito il medio
Hudson Tittle, dal quale lo stesso Buchner, vale a dire il principe dei
materialisti, ha pure accettato e tolto in prestito parecchi dati scientifici.
Hudson Tuttle, nel suo libro Arcana
of Spiritualism, così chiaramente si esprime:
- Uno spirito, che si sia impossessato di un medio,
agisce su lui, né più né meno, come un magnetizzatore vivente. Per cui, quando
si tratta di un medio nel quale non sia completo lo sviluppo della medianità,
riesce molto difficile distinguere quali siano i fenomeni prodotti dal
magnetismo dei presenti, e quali prodotti invece dal magnetismo delle entità
spirituali. Quando il medium è in uno stato di estrema suggestionabilità, egli
riflette, per suggestione mentale, i pensieri degli astanti, nel qual caso è
facile equivocare e prendere per un fenomeno spiritico ciò ch'è soltanto l'eco
dell'intelligenza dei presenti. Lo stato che rende un medium atto a subire
l'influenza d'uno spirito, lo sottomette, nello stesso grado, a subir quella di
un essere umano: per cui, i gruppi spiritici, possono essere, spesso, zimbello
delle proprie illusioni.
A me pare che Hudson Tuttle
esprima la più sincera e limpida verità. Non intendo pronunciar sentenze, ma è
mia convinzione personale che, su cento fenomeni qualificati spiritici, per più
della metà siano soltanto il riflesso incosciente dell'intelligenza degli
astanti. Occorre quindi un acutissimo e profondo studio di analisi, per
distinguere i veri fenomeni dagli illusori. Ma i veri, come confido dimostrare,
esistono.
Intanto, mi pare lecito asserire
che la medium Eusapia, come qualsiasi altro medium di egual potenza, produce
tre ordini di fenomeni, tutti egualmente sinceri (anche se taluni della prima
categoria abbiano parvenza di frode) che si possono classificare così:
- Fenomeni d'auto-suggestione.
- Fenomeni di suggestione dei
presenti.
- Fenomeni suggestionati dagli
spiriti.
Non credo tale classificazione
arbitraria, perché coincide con le conclusioni d'un sapiente indagatore, il
quale manifesterà a suo tempo le oneste e assai meditate conclusioni e che
intanto, in privati colloqui, ebbe a dire:
- Risultano tre classi di
fenomeni, sopra la cui spontaneità non c'è dubbio: i primi, secondo me,
dipendono dalle forze psichiche dell'Eusapia; i secondi, dalle volontà individuali
o collettive dei presenti; quanto alla terza categoria, si possono arrischiare
delle ipotesi, ma sarebbe audace presunzione formulare delle teorie assolute:
per quanto a me ripugni sempre l'ipotesi dell'intervento spiritico.
Vuol dire che io potrei essere
pienamente d'accordo con l'eminente scienziato, se modificassi la dicitura
della mia terza categoria.
Invece di dire: Fenomeni
suggestionati dagli spiriti, dovrei limitarmi a quest'altra più riservata,
più prudente definizione:
- Fenomeni prodotti da forze
ancora occulte.
Se abbia ragione o torto di
mantenere piuttosto la prima dicitura, i lettori vedranno e giudicheranno in
seguito. Per il momento, il mio scopo è soltanto quello - e spero averlo
raggiunto - di chiarire l'essenza intima, automatica, della medianità: l'indole
delle supposte frodi, la difficoltà estrema di partecipare alle sedute senza
perturbarne lo svolgimento: infine la necessità d'un elevatissimo raziocinio
per distinguere il vario carattere, così amalgamato, così facilmente confuso,
eppur così dissomigliante, dei fenomeni medianici.
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