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Leonardo da Vinci Scritti letterari IntraText CT - Lettura del testo |
1. Se tu non voi fare di bronzo, perché esse non sieno tolte, sappi che tutte le bone cose di Roma furono spoglie di città e terre vinte da essi romani. E non valse essere di pesi mirabili, come fu l'agucchia e due cavalli. E se tu la farai fare sì goffa, che non n'abbia a essere portata via, e' ne fia fatto muraglie e calcina. Fa come ti piace, che ogni cosa ha la sua morte. E se tu dicessi di non volere fare cosa che dia più o[no]re all'artefice che a chi spende, sappi che le più cose danno più onore al suo fattore che al pagatore.
2. Addì 6 di giugno 1505, in venerdì, al tocco delle tredici ore, cominciai a colorire in Palazzo. Nel qual punto del posare il pennello si guastò il tempo, e sonò a Banco richiedendo li omini a ragione. Il cartone si stracciò, l'acqua si versò e ruppesi il vaso dell'acqua che si portava. E subito si guastò il tempo, e piovve insino a sera acqua grandissima, e stette il tempo come notte.
3. La notte di Sancto Andre[a] trovai il fine della quadratura del cerchio. E in fine del lume e della notte e della carta dove scrivevo, fu concluso. Al fine dell'ora.