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Parte
1 2| tutti gli artisti di Roma, sicchè sgambettano ogni momento 2 2| che minacciava tempesta, sicchè tosto il Fattorino si accostò 3 2| compiacenza, traeva un sospiro, sicchè Pierino dato di gomito al 4 2| dico che è bianca e rossa, sicchè mostra d’aver buon sangue, 5 3| qualche volta li cantarellava, sicchè talora lo si udiva ripetere 6 3| a-solo, di tenersi rimesso, sicchè spiccassero più i fioretti 7 3| scordava il pappagallo, sicchè il miserello, parte per 8 3| sempre vicino al pappagallo, sicchè questi ricominciò dal gridargli — 9 4| molti signori milanesi; sicchè il governatore si avvide 10 4| religione ed a’ sacerdoti, sicchè donò la chiesa di s. Marco 11 4| erbe e piante addensate, sicchè formavano un breve boschetto 12 4| cristallo pendono dalla vôlta, sicchè possa disporsi ad una festa: 13 4| corda con formato il cappio sicchè valga a una strozza; appeso 14 4| seguiva il silenzio, [110] sicchè un altro della compagnia, 15 5| e qualche [145] saggio, sicchè ne sappiate qualche cosa, 16 5| braccia come quello di Volta, sicchè non si possa vederlo in 17 5| scrittura a sgorbi d’alcuni sicchè si pena mezz’ora a leggerne 18 5| cerimoniò intorno alquanto, sicchè lo indusse ad accontarsi 19 5| i cenci che ha soppanni, sicchè stanno insieme in virtù 20 5| Senatore per messer Rufo; sicchè ei prese il migliore partito 21 6| ossequiosi, ma schietti, sicchè il signore amava conversarlo, 22 6| brevemente mi fece suo garzone, sicchè poi lo ajutava in qualunque 23 7| si professavano amanti, sicchè al primo destarsi coll’alba, 24 7| piante sgraziate e que’ fiori sicchè tolta la causa cessasse 25 8| parole di laudare e reverire, sicchè palesi che una Laura è la 26 8| grave e severo inchino, sicchè gli accennasse [207] che 27 9| delle sue interne emozioni, sicchè sul viso le splendeva l’ 28 9| di modestia e di virtute, sicchè pareva dire alle anime: 29 10| ricciuti, volto brunetto, sicchè il chiamavano lo Zingaro 30 10| aveva preso in affezione; sicchè essendogli occorso molto 31 10| uno scambievole affetto sicchè sentivano continuo bisogno 32 10| stanza, ed ei non la sentì, sicchè ella lieve lieve movendo 33 10| della mano sotto il mento, sicchè ella chinò il capo; e per 34 11| giunta il presente affanno, sicchè incominciò a patir di febbre, 35 11| restò immobile, quieto, sicchè s’avvisarono lo pigliasse 36 11| dell’uve di Montefiascone, sicchè prosperi quella manna sui 37 12| dalla sommità delle colonne, sicchè cadeva come una minuta pioggia, 38 12| un aspetto d’inspirata, sicchè pareva parlare non da sè, 39 12| tutta si ricomponeva in sè, sicchè appariva più grande del 40 12| della fierezza a punirli, sicchè si alimentavano a vicenda: 41 13| uomini ed uscire a ricrearsi; sicchè la misera era dolente e 42 13| si abbujava il pensiero, sicchè fui per perderne la ragione.~ 43 13| opponeva lieve resistenza, sicchè ei pur la rattenne — Alcenia 44 14| nelle necessità della vita, sicchè ella a poco a poco si vendè 45 14| gallina allungava il collo, sicchè la poveretta spiccava un 46 14| farle ogni giorno un uovo, sicchè [333] la vecchierella ora 47 15| consentì che glielo facesse; sicchè il povero artista cercava 48 16| ricordarono che era tardi; sicchè scambiati de’ bei saluti, 49 17| chiuse in appartate stanze, sicchè mai non vedevano che il 50 17| e sguardi e parolette, sicchè io mi bevea la più cara 51 17| malizia; lo concesse il moro, sicchè io fui il più lieto del 52 17| era pur sempre servire; sicchè accortomi che il mio padrone 53 18| preme, innoltra, ritrae, sicchè era su quella piazza un 54 18| segnassero tre altri lati, sicchè si facesse un ampio quadrato, 55 18| di Montagnana ubbidirono, sicchè si tracciarono i confini 56 18| quelle che guardano la porta, sicchè retrocedono, si danno per 57 19| loro testoline a guardarli, sicchè le parvero frasche mosse 58 19| un po’ racconci al dosso, sicchè si vedeva che in lui contrastavano 59 19| sosteneva la concorrenza; sicchè impaziente sorse per castigarne 60 19| fanno crescere di prezzo; sicchè tolgono al povero anche 61 19| fallaci quei loro lamenti, sicchè tutti si rivolsero a lui 62 19| ond’erasi a lungo parlato, sicchè trattine molte si rinnovò 63 19| conoscenza più stretta, sicchè sul partire volendo pure 64 19| guadagnava una buona giornata, sicchè si viveva con qualche comodità. 65 19| dalle fatiche, o scarso, sicchè appena nati patiscono la 66 19| diede copiosissimo latte, sicchè dovendo disperderlo per 67 19| in discreti ragionamenti, sicchè s’era alquanto addimesticato 68 19| Dopo alquanto silenzio, sicchè tutti ebbero calmate le 69 19| unirgli un’eguale somma, sicchè abbia con che comperarsi 70 21| dalla parete del pajuolo, sicchè vedendola omai a buona cottura 71 21| ne fecero buon raccolto, sicchè la tennero in luogo del 72 21| dimenticata del discorso, sicchè quasi risvegliandosi esclamò: 73 21| seguitare con que’ rimedj, sicchè in fine al povero Rizzino 74 24| sottana piuttosto corta, sicchè lasciava scoperta parte 75 24| immollò gli occhi e il petto, sicchè sbalordito retrocesse di 76 25| e non se ne richiamava, sicchè la figlia usavagli le più 77 25| si servò sempre eguale, sicchè neppure d’un cenno dovesse 78 25| dall’amore per la moglie, sicchè non prendesse su lui forza 79 25| anno assai scarsa la messe, sicchè l’Arimanno Paolo gli porgea 80 25| impallidì la viltà di Teodoro, sicchè quasi a farsi interprete 81 25| fermezza confusero il barbaro, sicchè stava colle tronche parole 82 25| quanto fosse severa Teodote, sicchè sempre più crescendo il 83 25| coll’armi, colla mazza, sicchè infine l’animale percosso, 84 25| apprestarono nuovi banchetti, sicchè fra quel festare consumò 85 25| l’impudenza di Conibert, sicchè procurava ogni occasione 86 25| non vi era tornato alcuno, sicchè non si sapeano formare nuovi 87 25| abito religioso di Teodote, sicchè quasi le parve altra donna 88 25| suo nuovo proponimento. Sicchè affettuosa e grave essa 89 25| giacinti e d’altre erbe, sicchè tutto intorno dolcemente 90 25| mensa poi avea due lati, sicchè si potesse celebrarvi e 91 25| male, ei ti dia sussidio, sicchè tu sia una torre di fortezza, 92 25| avevano più volte commossa, sicchè se le offuscavano gli occhi 93 25| gli adombrava il mento; sicchè dalla calva fronte, dal 94 25| per assecondarlo si china, sicchè spacciatasi di quella cura, 95 25| comunanza universale silenzio, sicchè a niuna era lecito proferire 96 25| consumasse un interno fuoco; sicchè infine a tanto ebbe il male [ 97 25| posta il dissero ad altre, sicchè in breve la confidenza fu 98 27| Carlo inondati di lagrime, sicchè ne era commosso; ma tosto 99 29| dare loro il proprio nome, sicchè si usa tuttavia di chiamare 100 29| 684] che vale di elsa, sicchè pare un lungo coltello o 101 29| doveva seguitare la commedia, sicchè gli prese una fiera malattia, 102 29| capo di quei personaggi, sicchè pare una di quelle scene 103 29| tutta calma e indifferenza; sicchè ogni volta che vede tanto 104 29| indietro della propria persona sicchè potesse dall’alto mettere 105 31| vederlo metteva compassione, sicchè fu necessità differire a 106 31| la virtù della fontana, sicchè accorsero persone d’ogni