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Defendente Sacchi Novelle e racconti IntraText CT - Lettura del testo |
§ VII.
Eccovi un carattere celebre cui bisognerebbe una lunga biografia: è l’eroe delle baracche napoletane, [704] l’eroe dei maccheroni. Naso lungo, berretta a coda, abito bianco, voce nasale e forte: il bastone facilmente alle mani, pronto alle bestemmie ed ai fatti: Calabrese di origine, incivilito a Napoli.
Questa maschera ebbe un tipo anche fra gli antichi Zanni, e si chiamava Pullicero; ma il comico Silvio Fiorillo lo creò ai nostri teatri col dialetto calabrese: un sartore Andrea Calcese detto Cinuccio fu valente a rappresentare Pulcinella, e morì nel 1636.
Pulcinella seguita tuttavia ad avere al suo teatro numerosi spettatori, specialmente a Napoli. Il teatro di Pulcinella è l’antagonista del gran teatro, e siccome questo si chiama san Carlo, il suo è detto san Carlino. In questo Teatro si rappresentano in parodia gli spettacoli più clamorosi del primo; mentre, hanno tre anni, cantava colà in autunno la Malibran, e tutto il mondo orecchiuto faceva le solite esagerazioni che si usano in tutte le città, e per tutte le cantanti; mentre i giornalisti s’affannavano a salutarla grande, impareggiabile, si metteva la Malibran sui fazzoletti, sui ventagli, si davano i gelati e le offelle alla Malibran; Pulcinella solo ne cantava a san Carlino la parodia: ei recitava una commedia intitolata Gli appassionati della Malibran. Basta questo tratto di spirito per mostrare che costui è degno della commedia antica.
Non vuolsi tacere poi che Pulcinella a Napoli ha uno scrittore di commedie assai riputato anche presentemente, ed è Francesco de Petris. Esso [705] pubblica un teatro comico sentimentale in dialetto napoletano, del quale tengo la nona commedia intitolata: Il sensale de’ Vetri, stampata nel 1831, che ha molto sale comico: in questa Pulcinella è il primo eroe.