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Defendente Sacchi
Novelle e racconti

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V.

 

Intanto l’artista entrato dal Pontefice gli narrava la piccola vendetta che si era presa.

— Perchè, diceva, quel mascalzone di Bramante gli aprì la cappella Sistina, e gli mostrò quello che a stento ho lasciato vedere a Vostra Santità. — Indi aggiungeva — Oh la vuol esser bella! nascerà un guazzabuglio fra il Bibiena e la nipote, Rafaello e la Fornarina; e scommetto che la vincerà l’ultima, sebbene non abbia il sangue rosso come il cappello del Cardinale.

Giulio si cacciò a ridere — Oh va che sei pur sempre rabbioso! qualche t’hanno da rompere il resto di quel mezzo naso; so i lamenti del Ghigi con Rafaello perchè non lavora.

— Eh sì! interruppe il Buonarotti, Ghigi ha buona borsa e paga sempre — e guardava il Pontefice con un sogghigno maligno.

— Michelangelo, rispondeva Giulio, non pungermi, perchè perderò la pazienza: Ghigi non [33] ha le guerre che io sostengo; Ghigi non ha in mente di salvare questa terra da tanti nemici, da comporla in pace.

— Padre Santo, se conduce a termine il gran pensiero, le rimetto tutti i debiti; povero, ma lavoro sempre per nulla.

— Ah mio caro! abbiamo un paese troppo discorde, e morirò col dolore di lasciarlo misero, e chi sa per quanti anni... Sì morirò e presto, e oggi qui ti chiamo, perchè voglio che intanto mi prepari la tomba, ove scolpirai almeno un segno che accenni alle genti, quali fossero i pensieri di Giulio II e il suo dolore... —

Rifulse sugli occhi del Papa un lampo di luce che s’annebbiava fra una lagrima, e Michelangelo gli prendeva la mano che aveva alzata e gliela bagnava di pianto. Come si furono ricomposti, Giulio tornò a dirgli che voleva gli scolpisse un grandioso sepolcro, e l’artista prestamente cavata una matita, ne gittò un pensiero in una carta che era sul tavolo; piacque maravigliosamente al Pontefice, che gli fece promettere di portargliene fra pochi giorni un disegno; il pittore chinandosi rispose — Dimani — e il Papa licenziandolo gli pose una mano sul capo:

— Io non vi sarò più, ma ti hanno da venerare il primo maestro.

— Padre Santo, rispose guardandolo, me beato se potessi essere il Giulio delle arti?

— Non adularmi o ti strapazzo.

[34] — In questo caso invece di baciarle i piedi, prima di partire dimando la mano. — Il Papa gliela porse, ei gliela baciò ed uscì; erano tutti e due commossi.

 

 




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