Libro
1 1| disconverrà pur un punto. Dico adunque che noi siamo a
2 1| questa donna esteriormente, dico che il principio può esser
3 1| brevemente quel che io sento, io dico che alle donne tanta dignità
4 1| Poppea dal colore, ambro dico, il cui colore si scorge
5 1| tornando al lavoro e seguendo, dico, che Ovidio induce Atalanta
6 1| messer lo giudice, il perché dico non ingannato da amore,
7 1| Grazie; se io le agguaglierò, dico, gli occhi con le vaghe
8 1| Dottore, l'Arigona altiera, dico, non vi si disconvengono.
9 1| bellezze d'Alcina; fia, dico, picciolo e graziosamente
10 2| voi non m'intendete. Io dico, ch'io vorrei che la gola
11 2| seguendo poi:~— Quando ch'io dico che Narciso ebbe il collo
12 2| ritornando alla donna nostra, dico ch'io era poco fa, se di
13 2| quali, volendone io parlare, dico ch'egli mi piacerebbe stranamente
14 2| non furon mai. Le vorrei, dico, tanto bianche che di bianchezza
15 2| loro; non lo rinnovellate, dico, per cortesia, e non permettete
16 2| velare il più altresì, da noi dico, perchè noi ancora abbiamo
17 2| edificio si siede, e stassi, io dico le belle coscie, ora è da
18 2| affrettarmi più. Il perchè dico che le gambe, alle quali
19 2| andò dietro dicendo: Io vi dico che altro effetto non venne
20 2| oro d'Atalanta? un pomo, dico. quale fu quello onde beffata
21 3| veramente l'uomo come si dee.~Dico adunque che nè l'anima sola,
22 3| stata cotanto bella, Elena dico. Non così la bella Ippodamia,
23 3| talora è nociva.~La beltà dico, di cui queste donne poco
24 3| capo qualche ruina? Io vi dico, soggiunse poi, che non
25 3| Asclepiade. E per conchiudere vi dico insomma che le donne non
26 3| dovrebbono offendere, io dico, l'artefice infinitamente
27 3| offerte, venne a godere, dico, al suo dispetto, non bestemmi
28 3| vergogna non villanesca dico, perchè mi fo a credere
29 3| nostri ragionamenti. Io dico Lucrezia, la bella romana,
30 3| tale mestiere) conchiudete, dico, che la musica è di sua
31 3| nulla più? l'anima nostra, dico, la quale dalle celestiali
32 3| bene spesso) che Platone, dico, a cui non spiacquero i
33 3| tornando all'ostinazione dico, che essa spetta alle mule
34 3| loro, che non si legge. Io dico che le donne non sono tanto
35 3| venni a partire, noi siamo, dico, troppo linguuti, il che
36 3| grandissima cortesia, la vita dico. Come adunque ella si debba
37 3| nostra umana, risolutamente dico, e assertivamente affermo,
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