Proemio
Questa è la quinta volta
che il sottoscritto, fa stampare a breve distanza l'uno dall'altro,
libricciuoli, per dimensione e valore, modesti. Un principio di monomania
qualunque da potersi tollerare.
Oggi abbiamo fatto un
piccolo Romanzo: ma ahimè! già comprendo che..... «Andrem raminghi e
poveri, ove il destin ci porta» (Duetto Luisa Miller).
Pur troppo, anche il
sottoscritto, spintovi da istintiva prepotenza del pensiero, o per dire più
giusto da riscaldata fantasia, la quale, a guisa dei vulcani, esige spazio
all'intorno, onde eruttarvi la incandescente lava, non ha potuto resistere alla
rude tentazione, col rischio di perire asfissiato dalla inesorabile critica.
Parecchi in questa epoca
non per anco tramontata, hanno scritto Romanzi a profusione. Perciò confidando
pure lo scrivente di poter camminare per la stessa via sebbene con forza e lena
minori, e quando fantasia lo soccorra, si accinse all'opra.
Sappiamo, che dei
Romanzi di sommi autori antichi d'ogni nazione, con Manzoni alla testa, si è
smarrita la traccia, ma lo scrivente vi giura, e tutti lo credono, che non
sogna trovarla. Quegli Egregi Romanzieri erano intesi certamente, coi loro
Libri, al migliore andamento sociale, sotto la forma di immaginosi avvenimenti,
ma si teme abbiano al pari di tanti altri, toccata la delusione.
Causa della incompleta
riescita, potrebbe essere la legge di natura, perocchè se è positivo, come il
progresso scientifico non abbia confine, è pur vero che il progresso sociale,
giunto al suo apogèo deve o rovesciarsi o quanto meno retrocedere. Su ciò dica
la storia.
E per quanto sopra, o
lettori gentili, vogliate armarvi di indulgenza, mentre il sottoscritto di
speranza si corazzerà, affinchè il suo libro non venga bruciato in piazza,
siccome ai tempi della Santa Inquisizione.
A.
Bianchi Arturo.
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