CAPITOLO
VI.
La parola è d'argento il
silenzio è d'oro
(antico proverbio arabo).
«Non ti pentirai di non
aver parlato» altro proverbio, rispettabile e relativo al nostro argomento.
La signorina Linosi,
surnomata la gallinella, perchè vicina ai 30, altra della conversazione nota,
non seppe esonerarsi dal disturbo di riferire in Casa Blandis, le frasi a
doppio taglio, udite in casa della signora Tullia. La Gallinella era forse
invidiosa di Violetta, ed un pochino gelosa di Alfredo. La cronaca non lo ha
scritto e noi non ne sappiamo niente. Ciò pel quieto vivere. Del resto
osservando bene il volto sempre smorto, le sottili labbra della bocca ed i
denti un po' scuri, oltre agli occhiettini di lince, sarebbesi detto, forse a
torto, che la signorina Merope, dovea essere distinta fra le invidiose.
Ed eccovi, per semplice
passatempo, la descrizione classica dell'Invidia, fatta da Ovidio nel Libro II
delle sue Metamorfosi. Prima quella in latino dello stesso Ovidio: poi daremo
la egregia versione in italiano, di Gio. Ant. Anguillara (Dal Libro Medicina
delle passioni di G. B. F. Descuret):
«Pallor in ore sedet,
macies in corpore toto:
«Nusquam recta acies;
livent rubigine dentes;
«Pectore felle virent; lingua
est suffusa veneno;
«Risus abest, misi quem
visei movere dolores
«Nec fruitur sommo,
vigilantibus, exita, curis;
«Sed ridet ingratos,
intabescitque ridendo
«Successus hominum,
carpitque et carpitur una;
«Suppliciumque suum est.
«Pallido il volto, il
corpo ha macilente,
«E mal disposto e
rugginoso il dente,
«È tutto fiele amaro il
cuore èl petto;
«La lingua è infusa d'un
venen che uccide;
«Ciò che l'esce di bocca
è tutto infetto;
«Avvelena col fiato e
mai non ride,
«Se non talor che prende
un gran diletto
«S'un per troppo dolor,
languisce e stride;
«L'occhio non dorme mai,
ma sempre geme
«Tanto il gioire altrui
l'affligge e preme4
«Allor si strugge si
consuma e pena
«Che felice qualcun
viver comprende
«E questo è il suo supplicio
e la sua pena,
«Che se non nuoce a Lui
sè stesso offende»;
«Sempre cerca por mal,
sempre avvelena
«Qualch'emul suo, finchè
infelice il rende.
Conviene però ritenere
(tanto è terribile il suesposto quadro dell'Invidia) che al tempo di Ovidio (ieri
l'altro) vi fossero degli invidiosi colossali, e noi non dovremmo esagerare in
confronto della signorina Linosi, che avrà avuta, come tante altre, la sua
invidietta e nulla più.
Prese in blocco,
pertanto, le frasi riferite in casa Blandis dalla signorina Merope, erano una
assoluta inezia, ma per San Antonio (quello che presiede agli incendi, siccome
i pompieri) bisogna conoscere a fondo le persone prima di parlare, ecco tutto.
Anche la scintilla è talora una inezia in confronto del Rogo, ma
provatevi a lasciar cadere una scintilla di fuoco sovra una polveriera, e
vedrete!
Così accadde subito dopo
la visita alle amiche Blandis, della predetta signorina. Questa avrà forse
ampliato nel discorrere, a guisa delle galline che raspando allargano, ma
Alfredo, saputolo tosto, ne ebbe tanto a male, che infuriò contro il
Commendatore Aringa e contro Balena, quantunque in massima fossero suoi buoni
amici. Egli, in quel momento prometteva di volerli uccidere entrambi colla sua
doppietta, ma poi, sia per l'intervento delle calmanti sorelle, sia per la
circostanza dell'alibi, in quei giorni, dei due designati alla morte, l'uragano
si sciolse senza malefici, e ne godiamo di cuore.
Il Commendatore,
dicevasi, fosse andato a Montecarlo da dove sarebbe tornato o presto o tardi
secondo l'esito del giuoco al trenta-quaranta; e Balena, trovavasi dal dì
innanzi al vicino stabilimento Salso-Jodico, per una breve cura, intesa alla
demolizione, se possibile del suo esagerato ventre. Credeasi però che per
ottenere un risultato pronto e felice, era preferibile al joduro una buona
cannonata.
Noi dobbiamo inoltre
aggiungere, quale mitigante dell'ira del pittore, un'altra cosuccia poco lieta,
la quale turbava, se ne avesse avuto d'uopo, i sonni suoi. Una letterina in
termini metaforici ma abbastanza intelligibili, giuntagli dalla vicina città,
per amica mano femminile, faceva intendere, come egli dovesse stare pronto per
mutar aria, non appena un secondo simile avviso fossegli arrivato, anche per
espresso. Per quanto sopra, si verificava il detto che «un diavolo scaccia
l'altro» e così, ogni sua idea reazionaria verso li suoi due amici assenti,
dovette sfumare. Della letterina suaccennata Alfredo nulla disse alle sue
sorelle dilette, non volendo recare ad esse doglia di sorta.
Per quanto riflette poi
la signorina Linosi, essa mogia e pentita, se ne tornò a casa sua, convinta
della verità del proverbio arabo: = La parola è d'argento il silenzio è
d'oro. =
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