CAPITOLO
VII.
Nulla die sine linea.
(Nessun giorno senza un
disgusto)
Tale un proverbio
ripetea spesso il saggio padre di Alfredo, e questi, suo figlio legittimo,
poteva non solamente ripeterlo, ma anche cantarlo in musica.
Nella nostra esistenza
vi sono giornate che ponno denominarsi fatidiche, memorabili!...
Vi nasce una contrarietà
appena alzati dal letto, e prima di sera siate sicuri di un'altra mezza dozzina
di svariate altre contrarietà. È questione talvolta soltanto di nervi, locchè
accade invece quasi mai agli individui linfatici. Talvolta le contrarietà,
sarebbero, secondo i più superstiziosi (non accettati dalle scienze positive)
effetto di predestinazione fino dalla nascita.
Ma noi chiameremmo più
volentieri, e più verosimilmente, quelle contrarietà, fenomeni meteorologici, che
indubbiamente hanno influenza sul sistema nervoso. - Questo sistema agisce a
seconda sugli individui più o meno affetti dalla squisitezza dei nervi, e li
rende con maggiore o minore intensità, ora disattenti, or precipitosi, ora
irriflessivi, ora impazienti, e perfino violenti. Non si è mai saggi e calmi
abbastanza. Di molte contrarietà, di molti effetti, pertanto, siamo cagione noi
medesimi. Taluni mortali, sembrano creati appunto per fare le cose a rovescio.
E per stare in
argomento, diremo che Alfredo potea dirsi l'uomo delle Mille ed una
notte5 cioè l'uomo delle avventure fantastiche od inverosimili,
prodotte talora dal caso, e talora dall'indole sua. Di alcuna, in breve, io vo'
narrarvi, scegliendo le meno impressionabili, e forse le meno uggiose
..... Pochi anni dopo le
famose cinque giornate di Milano, Alfredo aveva 16 anni all'incirca. Egli,
collo scopo innocente di fare una visita autunnale a' suoi cari parenti d'ambo
i sessi, villeggianti nei dintorni dell'Adda, imprende un viaggio pedestre, in
forma sportiva, con sacco a spalle alla militare. Si dovevano percorrere dal
domicilio di Alfredo 43 chilometri, ed alle ore 16, di quel Venerdì, 13, etc.
egli ne aveva percorsi soltanto 34. È raggiunto da una carretta a quattro
ruote, lunga lunga, somigliante più ad una capponaia che ad un veicolo comune.
La carretta era ingombra
nella parte posteriore, di generi diversi; cioè risme di carta greggia per
involti, zuccaro, caffè, formaggi e stracchini di tutti i prezzi, burro, paste
assortite, tonno, arringhe, fichi secchi, due fiaschi di olio d'ulivo,
petrolio, qualche pacco di bambagia ed altro, a cui aggiungansi due botticelle,
una di catrame, l'altra di aceto. Un pizzicagnolo senza dubbio dei paesi
vicini. Il peso sarà stato di circa tre quintali, il valore di circa 300 lire.
Aggiungetevi i viventi come appresso ed avrete un carico sensibile.
Tre fanciulli dai
quattro agli otto anni, stavano in piedi frammezzo a tutta quella mistura
mercantile; essi cantavano, stuonando abbastanza, le patriottiche canzoni del
quarantotto. «Addio mia bella addio, l'armata se ne va», dell'illustre
Mameli, senza paura di inciampare nei ritornati gendarmi austriaci. Il loro
presunto papà, faccia da cuor contento, cioè l'auriga ed il proprietario
probabile di tutta quella merce e del traino, offre con espansione ad Alfredo
un posto a cassetta vicino a lui, e quegli accetta senz'altro, onde stare
seduto, dice, almeno gli ultimi chilometri del suo lungo viaggio, che, ormai lo
aveva fiaccato.
Dopo circa un miglio di
strada fatta a lentissimo trotto dal quasi esausto bucefalo, Alfredo ed il
bottegaio sono già in perfetta confidenza l'un l'altro, talmente da lagnarsi
senza riserbo, del restaurato paterno regime (che dovea continuare però fino al
1859). Il canto inesauribile di quei tre fanciulli di buona memoria, e dei due
adulti il riscaldato colloquio, il volgersi frequente dell'auriga o per
sorridere alle sue dilette creature virtuose della musica, o per sorvegliare
forse, affinchè non mangiassero troppi fichi secchi tra una strofa e l'altra,
furono causa che un carrettone di laterizi (il cui conduttore magnanimo filò
poi diritto) violentemente urtasse, colla testa della sua ruota, contro l'asse
delle due ruote anteriori della nostra caponaia ad uso carrozza, in modo da fare
di quell'unico ente due parti.
E siccome poi il fatto
ammirava precisamente là ove scorre senza riparo, alta e rapida la roggia
B....., presso il paese di B.....e di S.to, così la parte posteriore della
nostra carretta, coi tre bambini ed i generi diversi, rinculò per contraccolpo,
facendo un'ardita curva colle due ruote rimaste e cadde nella roggia, perchè
resistette agli sforzi onde trattenerla. Il cavallo intanto, lieto forse
dell'alleggerimento di peso, proseguiva colla parte anteriore del veicolo. Alfredo
ed il Pizzicagnolo, erano stati in tempo per balzare a terra, mentre quei
poveri fanciulli si dibattevano nell'acqua alta un metro. Nè ci voleva altro
per farli smettere dalla cantica illustre. Ma S. Giovanni Nepomuceno che
protegge dagli affogamenti, in concorso di Alfredo e del disperato padre, operò
il miracolo a pro' di quegli innocenti.... Tutti salvi... Fù però un momento
orribile, perocchè il pericolo era stato gravissimo... Non si muove foglia
che Dio non voglia, secondo la fede, chè se quel galantuomo fosse stato
solo sulla carretta, certamente il più piccolo dei tre fanciulli sarebbe
affogato. Essi però erano là sdraiati sulla riva, coi lunghi capelli bagnati, e
sparsi sul volto, in modo che non si riconoscevano più. Quanto ai generi
diversi è inutile dirlo, venivan travolti dalla corrente colla retroguardia del
sacco militare ben provveduto, proprietà del neo artista. Pochi momenti dopo il
fatto, sopraggiungeva brillo un lungo corteo di sposi, che aiutò bensì a trarre
sull'alta ripa la mezza carretta, ma poi quei buoni popolani, allettati forse
dall'idea di un prossimo gaudio migliore, lasciarono il nostro dramma e
cantarellando, proseguirono la via verso il vicino paese. Noi crediamo, del
resto, che il punto saliente del disastro, giungesse poco dippoi, inquantochè
il nostro pittore in erba, anche lui cuor tenero, visto il pizzicagnolo seguire
a gran passi il non più raggiunto cavallo fuggitivo per fame, e visti i tre
fanciulli piangere e tremare dal freddo, li caricò su quel residuo di omnibus,
trascinandoli trafelato fino alla loro dimora, senza mai trovare un cane che
porgesse aiuto. Sette chilometri peggiori dei 34 di prima. Era propriamente il
caso di recitare «ahi dura terra perchè non t'apristi» se Alfredo ne
avesse avuto lena. Oh! infanzia beata; il credereste, dopo un mezzo miglio, e
per la gioia di avvicinarsi sempreppiù al loro focolare ove la mamma
attendevali coi generi diversi, quei tre fanciullini ripresero imperterriti la
primiera canzone patriottica, come se nulla di nuovo fosse accaduto. Alfredo,
quasi avvilito, lasciava fare, pensando ai buoni auspici, coi quali era
iniziata la sua tanto ambita villeggiatura. Disceso al grado di bestia da soma
e da tiro egli và ma senza armata!.... - Conclusione: Giunto Alfredo a
notte fatta, in mezzo a' suoi cari parenti milanesi d'ambo i sessi, narrò loro
dell'avvenimento, trovandovi più ilarità che spavento o compassione6, e
ballò poi con fanatismo fino a tardissima ora, in forza de' suoi 16 anni.
E una.....
....Alfredo ha 19 anni....
Compiuti gli studi di pittura all'accademia di P., lavora giá discretamente ad
olio, acquarello e carboncino, in ritratti e paesaggi, e ritorna a convivere,
nel paese natio, colla famiglia paterna. Passeggiando però egli ogni sera,
sulle amene sponde di quel Lago, vedea, semi nascosta dietro le persiane,
Letizia, una piacente ed espressiva fanciulla. Presto e volentieri quei quattro
occhi si incontrarono, creando una corrente elettrica, di soddisfacente
potenza. La ninfa pudica non vorria essere la prima a far sapere della propria
attrazione magnetica verso il Pittore, per cui Alfredo, che istintivamente ha
compreso, si slancia pel primo, e speriamo che si vada a finir bene.
Dopo parecchie sere di
reciproca corrispondenza epistolare, senza posta e francobolli, perocchè le
lettere volavano dalla piazza alla finestra e dalla finestra alla piazza,
ravvolte in fazzolletti col solito sassolino, Alfredo ottiene un convegno
notturno, innocentissimo del resto, perchè la fanciulla sarebbe stata al verone
ed il giovane su di un alto muro coi gomiti appoggiati al verone medesimo.
Romanticismo puro e niente altro. E siccome la Luna è talora incommoda ai
convegni amorosi, fu scelta, di comune accordo, una delle notti buie di
Novembre. Se non chè, pochi istanti dopo, per effetto di una interna chiamata
dell'infermo di lei parente, la fanciulla deve chiudere in fretta le imposte,
troncando bruscamente l'Idillio.
Vacilla Alfredo, ed onde
non mettersi in trappola col saltare nel cortiletto interno, salta invece all'indietro
verso la piazza, ma in luogo di sentire la dura terra sotto i piedi, sente
sotto di essi un corpo elastico, un corpo quasi rotondo ed ode un grido. Era di
un corpo umano sottoposto ad altro corpo umano che veniva dall'alto siccome lo
Spirito Santo. I due corpi per l'equilibrio perduto, naturalmente stramazzano e
lasciano ciascuno, sul terreno, il rispettivo copricapo. Cioè una beretta da
prete, ed un cappello alla pouffe. Quello della berretta era un mezzo santo,
tutto concentrato nel pensiero della destinazione dell'anima di una vecchia
moribonda a lui affidata e che in quel momento, per suo ministero, esciva sulla
piazza, quello del cappello, era il nostro Alfredo, il quale per la suesposta
interruzione, s'ebbe incolumi le gambe mentre il povero pretino si ammalò per
lo spavento.
E due!..... Siate sofferenti,
o lettori!.... ne abbiamo ancora un'altra sola e basterà
Lungi una ventina di
miglia dalla città di N. N. siede al sud il paese di K..... Un nuovo ideale
seduce il nostro Raffaello. Vi andrà a cavallo, così per variare, e per la
gentilezza dell'amico Conte X....., che desidera si provi un suo nuovo Pony da
sella. Fine Maggio, partenza ore 20, arrivo presunto ore 24, cioè l'ora intesa.
Età del cavallo anni 4, suo valore L. 4000. Età del cavaliero anni 22. Senza
valore. Di passo in principio, di trotto poi, di galoppo in fine, il viaggio è
compiuto qualche minuto prima delle 24.
Per motivi di reciproco
rispetto, il campione delle crociate, lascia il sudato destriero fuori
dell'abitato, attorcigliandone la briglia ad un pioppo. Il fiume Giordano non
vi era. Deserto e muto è il paese di K..... I lampioni già spenti. Il pescatore
di idillj, procede cauto, verso la meta vicina, mancano ancora pochi passi, e
potrà baciare la mano alla sua sospirata Clorinda.
Se non chè..... due
occhi di bragia splendenti fra le tenebre, lo arrestano di colpo..... Era un
cagnaccio da pagliaio, girovago, che gli brontolava alle calcagna.
Nello stesso tempo lampi
non interrotti e nuvoloni di pessimo augurio, presagivano imminente l'uragano.
Pare che l'idillio, al nostro secondo Raffaello incominci male! Nè il cagnaccio
di pelame oscuro si allontana ad onta dei furiosi calci sferratigli da Alfredo,
anzi urla disperatamente, assecondato da parecchi botoli, che, più di lui recan
molestia. Già Alfredo, è più del cagnaccio rabbioso, e nella sua ira, lo
stringe alla gola con mani nervose e forti. Il cane grosso, a quella stretta,
si ammansa alquanto gemendo, ma i botoli liberi, ostinatissimi nel latrare,
hanno richiamato ai balconi, qualche lumicino, forse di gente sospettosa di
qualche impresa ladresca. La pioggia a catinelle intanto viene a portare il
cosidetto colpo di grazia, siccome fa la cavalleria dietro il nemico fuggente,
dopo una battaglia vinta.....
Ahi misero Rinaldo.....
tutto sommato, ti è giocoforza rinviare l'impresa colla sospirata Clorinda, ad
altra meno infernale occasione.....
Ritorneremo al Pony,
decide, umiliato Alfredo, ma vedi altra dolorosa sorpresa!..... Al pioppo non trovò
che la sola briglia. E il cavallerizzo?...... Venti miglia a piedi di notte per
ritornare a casa, co' suoi speroni, col suo fouet e con una briglia altrui.....
E tre
La sera del giorno
seguente, trovatosi Alfredo, col Conte X... sul corso della suaccennata città,
potè stabilire che il cavallo inglese aveva il vizio di scappare, cavandosi
prima la briglia. Quell'intelligente animale, all'incontro, era ritornato di
carriera alla sua cara stalla rifacendo la lunga strada dianzi percorsa.....
Pochi giorni dopo, Alfredo, visitò, per convenienza, il Pony, in scuderia, ma
questi, per la sua memoria di ferro, o forse perchè alleato del noto cagnaccio,
gli mandò un calcio nelle regioni meridionali, scansato per miracolo, dal
destinatario. I pittori a lungo andare, non sono tanto sfortunati!....
Oh! i bei tempi antichi,
in cui i convegni galanti avvenivano durante una caccia alle belve, fra lampi e
tuoni, come quello di Enea e Didone, nella famosa grotta, da Virgilio
splendidamente descritto.
..... In questa il
cielo,
«Mormorando turbossi e
pioggia e grandine
Diluviando d'ogni parte
in fuga
Ascanio, i Teucri, i
Tiri, ai più propinqui
Tetti si ritirano; e
fiumi intanto
Sceser da monti ed
allagaro i piani,
Solo con sola Dido Enea
ridotto,
In un'antro medesimo
s'accolse.
Diè di quel che seguì la
terra segno,
E la pronuba Giuno. I
lampi, i tuoni,
Fur de le nozze lor le
faci e i canti.
Testimoni assistenti, e
consapevoli
Sol ne fur l'aria, e
l'antro, e sopra 'l monte
N'ulularon le
Ninfe.....»
Annibal
Caro - Eneide di Virgilio
libro IV
per.° 11.°.
Ora quei convegni, sono
al riparo dalla pioggia, dal vento, dal sole, e da altri pericoli, e perfino le
tenebre, talora simpatiche, sono respinte dalla luce elettrica. In luogo delle grotte,
abbiamo dei camerini addobbati, in luogo dell'aria, del monte, della foresta, e
della pronuba Giuno, guide, testimoni, protettori dei sublimi innamorati
abbiamo valletti retribuiti, d'ambo i sessi, e segreti infino a che non mutano
padrone.....
..... Alfredo però dovea
pensare qualche volta secondo il costume moderno più ragionevole, perocchè a
lui, la notte, l'uragano, i cani feroci ed il baiardo che fugge senza briglia,
non hanno giovato in verità. Oh! ma Alfredo alla prima occasione farà lo stesso.....
E noi, avendo sacra la
vita dei nostri lettori faremo loro grazia del racconto dettagliato di tutte le
cadute di Alfredo dall'alto, e della mezza dozzina di ribaltate per fortuna
incruente, delle drammatiche grassazioni finite senza morte o ferita, e con
limitato dispendio, delle ingiustizie subite senza irreparabile danno, dei
naufragi miracolosamente scongiurati, delle bastonate deluse, e di tre brevi
arresti per tre mal'intesi. E finalmente, dopo quanto sopra, qual meraviglia se
Alfredo, in una città lombarda, all'età di 13 anni, era anche Venerdì, si
avesse strappata una falda del suo primo palmerston nuovissimo, in causa di una
troppo frettolosa scantonata di un vandalo garzone fabbro, che teneva in mano,
due vecchi spiedi? Quegli inoltre cantava correndo..... Fatalità, fatalità.
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