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Arturo Bianchi
I ladri della pace

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  • PARTE PRIMA
    • CAPITOLO VII.   Nulla die sine linea. (Nessun giorno senza un disgusto)
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CAPITOLO VII.

 

Nulla die sine linea.

(Nessun giorno senza un disgusto)

 

Tale un proverbio ripetea spesso il saggio padre di Alfredo, e questi, suo figlio legittimo, poteva non solamente ripeterlo, ma anche cantarlo in musica.

Nella nostra esistenza vi sono giornate che ponno denominarsi fatidiche, memorabili!...

Vi nasce una contrarietà appena alzati dal letto, e prima di sera siate sicuri di un'altra mezza dozzina di svariate altre contrarietà. È questione talvolta soltanto di nervi, locchè accade invece quasi mai agli individui linfatici. Talvolta le contrarietà, sarebbero, secondo i più superstiziosi (non accettati dalle scienze positive) effetto di predestinazione fino dalla nascita.

Ma noi chiameremmo più volentieri, e più verosimilmente, quelle contrarietà, fenomeni meteorologici, che indubbiamente hanno influenza sul sistema nervoso. - Questo sistema agisce a seconda sugli individui più o meno affetti dalla squisitezza dei nervi, e li rende con maggiore o minore intensità, ora disattenti, or precipitosi, ora irriflessivi, ora impazienti, e perfino violenti. Non si è mai saggi e calmi abbastanza. Di molte contrarietà, di molti effetti, pertanto, siamo cagione noi medesimi. Taluni mortali, sembrano creati appunto per fare le cose a rovescio.

E per stare in argomento, diremo che Alfredo potea dirsi l'uomo delle Mille ed una notte5 cioè l'uomo delle avventure fantastiche od inverosimili, prodotte talora dal caso, e talora dall'indole sua. Di alcuna, in breve, io vo' narrarvi, scegliendo le meno impressionabili, e forse le meno uggiose

 

..... Pochi anni dopo le famose cinque giornate di Milano, Alfredo aveva 16 anni all'incirca. Egli, collo scopo innocente di fare una visita autunnale a' suoi cari parenti d'ambo i sessi, villeggianti nei dintorni dell'Adda, imprende un viaggio pedestre, in forma sportiva, con sacco a spalle alla militare. Si dovevano percorrere dal domicilio di Alfredo 43 chilometri, ed alle ore 16, di quel Venerdì, 13, etc. egli ne aveva percorsi soltanto 34. È raggiunto da una carretta a quattro ruote, lunga lunga, somigliante più ad una capponaia che ad un veicolo comune.

La carretta era ingombra nella parte posteriore, di generi diversi; cioè risme di carta greggia per involti, zuccaro, caffè, formaggi e stracchini di tutti i prezzi, burro, paste assortite, tonno, arringhe, fichi secchi, due fiaschi di olio d'ulivo, petrolio, qualche pacco di bambagia ed altro, a cui aggiungansi due botticelle, una di catrame, l'altra di aceto. Un pizzicagnolo senza dubbio dei paesi vicini. Il peso sarà stato di circa tre quintali, il valore di circa 300 lire. Aggiungetevi i viventi come appresso ed avrete un carico sensibile.

Tre fanciulli dai quattro agli otto anni, stavano in piedi frammezzo a tutta quella mistura mercantile; essi cantavano, stuonando abbastanza, le patriottiche canzoni del quarantotto. «Addio mia bella addio, l'armata se ne va», dell'illustre Mameli, senza paura di inciampare nei ritornati gendarmi austriaci. Il loro presunto papà, faccia da cuor contento, cioè l'auriga ed il proprietario probabile di tutta quella merce e del traino, offre con espansione ad Alfredo un posto a cassetta vicino a lui, e quegli accetta senz'altro, onde stare seduto, dice, almeno gli ultimi chilometri del suo lungo viaggio, che, ormai lo aveva fiaccato.

Dopo circa un miglio di strada fatta a lentissimo trotto dal quasi esausto bucefalo, Alfredo ed il bottegaio sono già in perfetta confidenza l'un l'altro, talmente da lagnarsi senza riserbo, del restaurato paterno regime (che dovea continuare però fino al 1859). Il canto inesauribile di quei tre fanciulli di buona memoria, e dei due adulti il riscaldato colloquio, il volgersi frequente dell'auriga o per sorridere alle sue dilette creature virtuose della musica, o per sorvegliare forse, affinchè non mangiassero troppi fichi secchi tra una strofa e l'altra, furono causa che un carrettone di laterizi (il cui conduttore magnanimo filò poi diritto) violentemente urtasse, colla testa della sua ruota, contro l'asse delle due ruote anteriori della nostra caponaia ad uso carrozza, in modo da fare di quell'unico ente due parti.

E siccome poi il fatto ammirava precisamente ove scorre senza riparo, alta e rapida la roggia B....., presso il paese di B.....e di S.to, così la parte posteriore della nostra carretta, coi tre bambini ed i generi diversi, rinculò per contraccolpo, facendo un'ardita curva colle due ruote rimaste e cadde nella roggia, perchè resistette agli sforzi onde trattenerla. Il cavallo intanto, lieto forse dell'alleggerimento di peso, proseguiva colla parte anteriore del veicolo. Alfredo ed il Pizzicagnolo, erano stati in tempo per balzare a terra, mentre quei poveri fanciulli si dibattevano nell'acqua alta un metro. ci voleva altro per farli smettere dalla cantica illustre. Ma S. Giovanni Nepomuceno che protegge dagli affogamenti, in concorso di Alfredo e del disperato padre, operò il miracolo a pro' di quegli innocenti.... Tutti salvi... però un momento orribile, perocchè il pericolo era stato gravissimo... Non si muove foglia che Dio non voglia, secondo la fede, chè se quel galantuomo fosse stato solo sulla carretta, certamente il più piccolo dei tre fanciulli sarebbe affogato. Essi però erano sdraiati sulla riva, coi lunghi capelli bagnati, e sparsi sul volto, in modo che non si riconoscevano più. Quanto ai generi diversi è inutile dirlo, venivan travolti dalla corrente colla retroguardia del sacco militare ben provveduto, proprietà del neo artista. Pochi momenti dopo il fatto, sopraggiungeva brillo un lungo corteo di sposi, che aiutò bensì a trarre sull'alta ripa la mezza carretta, ma poi quei buoni popolani, allettati forse dall'idea di un prossimo gaudio migliore, lasciarono il nostro dramma e cantarellando, proseguirono la via verso il vicino paese. Noi crediamo, del resto, che il punto saliente del disastro, giungesse poco dippoi, inquantochè il nostro pittore in erba, anche lui cuor tenero, visto il pizzicagnolo seguire a gran passi il non più raggiunto cavallo fuggitivo per fame, e visti i tre fanciulli piangere e tremare dal freddo, li caricò su quel residuo di omnibus, trascinandoli trafelato fino alla loro dimora, senza mai trovare un cane che porgesse aiuto. Sette chilometri peggiori dei 34 di prima. Era propriamente il caso di recitare «ahi dura terra perchè non t'apristi» se Alfredo ne avesse avuto lena. Oh! infanzia beata; il credereste, dopo un mezzo miglio, e per la gioia di avvicinarsi sempreppiù al loro focolare ove la mamma attendevali coi generi diversi, quei tre fanciullini ripresero imperterriti la primiera canzone patriottica, come se nulla di nuovo fosse accaduto. Alfredo, quasi avvilito, lasciava fare, pensando ai buoni auspici, coi quali era iniziata la sua tanto ambita villeggiatura. Disceso al grado di bestia da soma e da tiro egli ma senza armata!.... - Conclusione: Giunto Alfredo a notte fatta, in mezzo a' suoi cari parenti milanesi d'ambo i sessi, narrò loro dell'avvenimento, trovandovi più ilarità che spavento o compassione6, e ballò poi con fanatismo fino a tardissima ora, in forza de' suoi 16 anni.

 

 

E una.....

 

 

....Alfredo ha 19 anni.... Compiuti gli studi di pittura all'accademia di P., lavora giá discretamente ad olio, acquarello e carboncino, in ritratti e paesaggi, e ritorna a convivere, nel paese natio, colla famiglia paterna. Passeggiando però egli ogni sera, sulle amene sponde di quel Lago, vedea, semi nascosta dietro le persiane, Letizia, una piacente ed espressiva fanciulla. Presto e volentieri quei quattro occhi si incontrarono, creando una corrente elettrica, di soddisfacente potenza. La ninfa pudica non vorria essere la prima a far sapere della propria attrazione magnetica verso il Pittore, per cui Alfredo, che istintivamente ha compreso, si slancia pel primo, e speriamo che si vada a finir bene.

 

 

Dopo parecchie sere di reciproca corrispondenza epistolare, senza posta e francobolli, perocchè le lettere volavano dalla piazza alla finestra e dalla finestra alla piazza, ravvolte in fazzolletti col solito sassolino, Alfredo ottiene un convegno notturno, innocentissimo del resto, perchè la fanciulla sarebbe stata al verone ed il giovane su di un alto muro coi gomiti appoggiati al verone medesimo. Romanticismo puro e niente altro. E siccome la Luna è talora incommoda ai convegni amorosi, fu scelta, di comune accordo, una delle notti buie di Novembre. Se non chè, pochi istanti dopo, per effetto di una interna chiamata dell'infermo di lei parente, la fanciulla deve chiudere in fretta le imposte, troncando bruscamente l'Idillio.

Vacilla Alfredo, ed onde non mettersi in trappola col saltare nel cortiletto interno, salta invece all'indietro verso la piazza, ma in luogo di sentire la dura terra sotto i piedi, sente sotto di essi un corpo elastico, un corpo quasi rotondo ed ode un grido. Era di un corpo umano sottoposto ad altro corpo umano che veniva dall'alto siccome lo Spirito Santo. I due corpi per l'equilibrio perduto, naturalmente stramazzano e lasciano ciascuno, sul terreno, il rispettivo copricapo. Cioè una beretta da prete, ed un cappello alla pouffe. Quello della berretta era un mezzo santo, tutto concentrato nel pensiero della destinazione dell'anima di una vecchia moribonda a lui affidata e che in quel momento, per suo ministero, esciva sulla piazza, quello del cappello, era il nostro Alfredo, il quale per la suesposta interruzione, s'ebbe incolumi le gambe mentre il povero pretino si ammalò per lo spavento.

 

 

E due!..... Siate sofferenti, o lettori!.... ne abbiamo ancora un'altra sola e basterà

 

 

Lungi una ventina di miglia dalla città di N. N. siede al sud il paese di K..... Un nuovo ideale seduce il nostro Raffaello. Vi andrà a cavallo, così per variare, e per la gentilezza dell'amico Conte X....., che desidera si provi un suo nuovo Pony da sella. Fine Maggio, partenza ore 20, arrivo presunto ore 24, cioè l'ora intesa. Età del cavallo anni 4, suo valore L. 4000. Età del cavaliero anni 22. Senza valore. Di passo in principio, di trotto poi, di galoppo in fine, il viaggio è compiuto qualche minuto prima delle 24.

Per motivi di reciproco rispetto, il campione delle crociate, lascia il sudato destriero fuori dell'abitato, attorcigliandone la briglia ad un pioppo. Il fiume Giordano non vi era. Deserto e muto è il paese di K..... I lampioni già spenti. Il pescatore di idillj, procede cauto, verso la meta vicina, mancano ancora pochi passi, e potrà baciare la mano alla sua sospirata Clorinda.

Se non chè..... due occhi di bragia splendenti fra le tenebre, lo arrestano di colpo..... Era un cagnaccio da pagliaio, girovago, che gli brontolava alle calcagna.

Nello stesso tempo lampi non interrotti e nuvoloni di pessimo augurio, presagivano imminente l'uragano. Pare che l'idillio, al nostro secondo Raffaello incominci male! il cagnaccio di pelame oscuro si allontana ad onta dei furiosi calci sferratigli da Alfredo, anzi urla disperatamente, assecondato da parecchi botoli, che, più di lui recan molestia. Già Alfredo, è più del cagnaccio rabbioso, e nella sua ira, lo stringe alla gola con mani nervose e forti. Il cane grosso, a quella stretta, si ammansa alquanto gemendo, ma i botoli liberi, ostinatissimi nel latrare, hanno richiamato ai balconi, qualche lumicino, forse di gente sospettosa di qualche impresa ladresca. La pioggia a catinelle intanto viene a portare il cosidetto colpo di grazia, siccome fa la cavalleria dietro il nemico fuggente, dopo una battaglia vinta.....

Ahi misero Rinaldo..... tutto sommato, ti è giocoforza rinviare l'impresa colla sospirata Clorinda, ad altra meno infernale occasione.....

Ritorneremo al Pony, decide, umiliato Alfredo, ma vedi altra dolorosa sorpresa!..... Al pioppo non trovò che la sola briglia. E il cavallerizzo?...... Venti miglia a piedi di notte per ritornare a casa, co' suoi speroni, col suo fouet e con una briglia altrui.....

 

E tre

 

La sera del giorno seguente, trovatosi Alfredo, col Conte X... sul corso della suaccennata città, potè stabilire che il cavallo inglese aveva il vizio di scappare, cavandosi prima la briglia. Quell'intelligente animale, all'incontro, era ritornato di carriera alla sua cara stalla rifacendo la lunga strada dianzi percorsa..... Pochi giorni dopo, Alfredo, visitò, per convenienza, il Pony, in scuderia, ma questi, per la sua memoria di ferro, o forse perchè alleato del noto cagnaccio, gli mandò un calcio nelle regioni meridionali, scansato per miracolo, dal destinatario. I pittori a lungo andare, non sono tanto sfortunati!....

 

 

Oh! i bei tempi antichi, in cui i convegni galanti avvenivano durante una caccia alle belve, fra lampi e tuoni, come quello di Enea e Didone, nella famosa grotta, da Virgilio splendidamente descritto.

 

..... In questa il cielo,

 

«Mormorando turbossi e pioggia e grandine

Diluviando d'ogni parte in fuga

Ascanio, i Teucri, i Tiri, ai più propinqui

Tetti si ritirano; e fiumi intanto

Sceser da monti ed allagaro i piani,

Solo con sola Dido Enea ridotto,

In un'antro medesimo s'accolse.

Diè di quel che seguì la terra segno,

E la pronuba Giuno. I lampi, i tuoni,

Fur de le nozze lor le faci e i canti.

Testimoni assistenti, e consapevoli

Sol ne fur l'aria, e l'antro, e sopra 'l monte

N'ulularon le Ninfe.....»

 

Annibal Caro - Eneide di Virgilio

libro IV per.° 11.°.

 

Ora quei convegni, sono al riparo dalla pioggia, dal vento, dal sole, e da altri pericoli, e perfino le tenebre, talora simpatiche, sono respinte dalla luce elettrica. In luogo delle grotte, abbiamo dei camerini addobbati, in luogo dell'aria, del monte, della foresta, e della pronuba Giuno, guide, testimoni, protettori dei sublimi innamorati abbiamo valletti retribuiti, d'ambo i sessi, e segreti infino a che non mutano padrone.....

..... Alfredo però dovea pensare qualche volta secondo il costume moderno più ragionevole, perocchè a lui, la notte, l'uragano, i cani feroci ed il baiardo che fugge senza briglia, non hanno giovato in verità. Oh! ma Alfredo alla prima occasione farà lo stesso.....

E noi, avendo sacra la vita dei nostri lettori faremo loro grazia del racconto dettagliato di tutte le cadute di Alfredo dall'alto, e della mezza dozzina di ribaltate per fortuna incruente, delle drammatiche grassazioni finite senza morte o ferita, e con limitato dispendio, delle ingiustizie subite senza irreparabile danno, dei naufragi miracolosamente scongiurati, delle bastonate deluse, e di tre brevi arresti per tre mal'intesi. E finalmente, dopo quanto sopra, qual meraviglia se Alfredo, in una città lombarda, all'età di 13 anni, era anche Venerdì, si avesse strappata una falda del suo primo palmerston nuovissimo, in causa di una troppo frettolosa scantonata di un vandalo garzone fabbro, che teneva in mano, due vecchi spiedi? Quegli inoltre cantava correndo..... Fatalità, fatalità.

 

 

 

 




5 Novelle arabe. - Storie del Sultano delle Indie.



6 Se cade una bestia ci sentiamo commossi, se cade un'uomo, noi ridiamo.






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