CAPITOLO
XII.
L'aria fine è un farmaco
potente
Quante guarigioni
meravigliose, ha fatte l'aria delle alte montagne!... V'è talora qualche
pericolo ai polmoni delicati, col salire, per esempio a 1800 metri sul livello del
mare e collo stare sotto le nevi eterne. Lasciando, del resto, in disparte, per
oggi, le eccezioni, è indiscutibile (come aveva detto il vecchio pastore di
nostra conoscenza) che più si va in alto (d'estate, già s'intende) maggiore è
il refrigerio di tutto il sistema nervoso. Colà viene l'appetito anche ai
morti. Peccato che i viaggi alpini, costino in massima, quanto gli altri
viaggi, per cui non sono sempre alla portata di tutte le borse. Talvolta quei
viaggi non sono che un semplice passatempo, non dissimile dalle gite alle acque
zulfuree, ferruginose, ecc. ed ai bagni di mare. Taluno va ai monti, perchè sa
che ivi andò qualche persona, o famiglia di suo genio. Tal'altro, perchè nella
stagione tale (sempre quando in pianura fa caldo) sono andati parecchi, e si ha
vergogna di far sapere che si è rimasti al piano di borgate o città, ove si è
molto conosciuti. Taluno si reca alla cura climatica, in vista di vantaggioso
Imeneo od in cerca di avventure non bene definite, ma che ponno restare
semplicemente nella sua fervida immaginazione, sia pur giovane o matura. Alcuna
per sottrarsi parecchie settimane, da maligne dicerie, o per sfuggire a talune
noiose o compromettenti assiduità. Infine per avervi maggiore libertà d'azione.
Le signorine vi potriano trovare un prossimo futuro maritino, e probabili
idilli, cose affatto chiare, secondo la vocazione universale del sesso
femminino. Negli alberghi piccoli o grandi i viaggiatori alpestri stringono più
facilmente relazione; ivi si suona, si balla, si canta, si giuoca, e,
naturalmente, a somiglianza degli antichi patriarchi, si fa anche all'amore
senza tanta soggezione. Lassù pertanto, trovano conforti le varie classi dei
mortali, di tutti i gusti e di tutte le età. Voi colassù vedrete, in maggior
numero, dei celibatarii impenitenti, delle vedove sconsolate, e qualche mal
maritata. Tutta gente, siamo intesi, che ha buon tempo, perchè ha quattrini a
sufficienza. Quanto ai maturissimi che volessero andarvi, quale 2.a edizione
del Don Pasquale, in cerca di avventure galanti, per essi giù di moda,
li consiglierei a guardarsi di tre cose: 1. Dal portare il lume - 2. Dal
capitalizzare senza interesse - 3. Da qualche ricordo sgradito alle spalle od
al ventre. Colassù saranno andate anche delle Rosaure o delle Colombine. (Vedi
Goldoni Commedie). Colassù, in una parola, troverete, con frequenza anche un
buon nerbo di cacciatori, per vocazione o meno, e di varie qualità, cioè, i
cacciatori così detti conservatori della specie (vedi il nostro Alfredo)
perocchè se anche tratto tratto, fanno fretta incutendo spavento alla
incontaminata selvaggina, pure ne conservano assai spesso la esistenza, con
gaudio dei cacciatori vandali ed esclusivisti.
I cacciatori di pecunia,
con tutte le trappole insegnate dall'arte venatoria, non escluso qualche lecito
ricatto, ma colla probabilità di essere presto o tardi burlati dalla selvaggina
assalita... I cacciatori di doti i quali sono affatto indifferenti intorno alla
qualità squisita del selvatico. Finalmente, ma qualche rara volta in causa
dell'aria troppo fine, vi si trovano cacciatori di ciondoli, pei quali ogni
mezzo è buono; fucili, reti, lacci ed imboscate. Noi volevamo far grazia, per
oggi, agli uccellatori di rinomanza, che può diventare compassione, coll'arma
dei libri a stampa, fra i quali il sottoscritto co' suoi confratelli ed alle
uccellatrici di cortigianeria, colle potenti armi dello splendido volto e del
seducente abbigliamento; ma non vi seppimo resistere. Siccome mitigante però
diremo, che molti e molte vanno su quelle cime, senza un secondo fine, ma per
puro scopo di sollievo allo spirito, non respingendo, in caso, taluni svaghi,
concessi dalla Provvidenza. Sarebbe una vera asinità, il rifiutarli!
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