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Vittoria Aganoor Pompilj
Leggenda eterna - Intermezzo - Risveglio

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    • NATALE 1895!
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NATALE 1895!


È Natale! o fratelli
lontani, o creature
chiuse dentro gli avelli,
o fantasmi scomparsi
dell'oblìo nelle immense sepolture:


a voi tendo le braccia,
a voi volgo smarrita
la lagrimosa faccia,
a voi, che me vedeste
il limitare ascender della vita.


Oh tornatemi intorno!
oh ch'io da voi, siccome
in quel lontano giorno,
dir oda: — È l'ora, vieni,
vieni! — e chiamarmi oda da voi per nome.


La mia piccola mano
teneramente presa
— come in quel lontano
io senta dalle vostre,
e sia notte, e laggiù brilli la chiesa.

Così per l'ampia strada
piena d'ombre e misteri
da voi protetta io vada
nulla temendo, e siano
tutti pieni di luce i miei pensieri.


Io non sappia che oscuro
d'imminenti procelle
ci sta sopra il futuro;
io sogni come allora,
in quella notte, un gran sogno di stelle.


Nulla io sappia del folle
mondo; di forsennate
stragi per poche zolle,
di madri che ai figliuoli
tendono invan le braccia disperate;


nulla io sappia e soltanto
come allora, nel suono,
o piuttosto nel canto
delle campane, io senta
una grande promessa e un gran perdono.




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