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Gaspare Invrea (alias Remigio Zena)
Le Pellegrine

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  • I VANI ORIZZONTI
    • SGOMENTO
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SGOMENTO

 

Va nel deserto, implora

Dalla Tebaide, cristianello errante,

Quelle che attendi ancora

Misericordie sante,

 

Quelle beate calme

Che promette ai novizi penitenti

Il ritmo delle palme

Lungo il Nilo fuggenti.

 

Offri a Dio mansueta-

mente la vita di speranza cionca:

Di Paolo anacoreta

Troverai la spelonca.

 

I fratelli hai perduto,

I tuoi sogni, i tuoi canti e le tue ire.

Indarno hai combattuto:

A che serve mentire?

 

Tenti ingannar te stesso?

Non dan le corde della tua memoria,

Povero genuflesso,

L'eco d'una vittoria!

 

*

 

Vincerai, se a Dio piace,

Nella Tebaide, cristianello vinto,

Questo che ancor non tace

Miserabile istinto

 

Dell'orgoglio ferito. —

Oh voci, oh voci! siete moribonde,

E il romeo sbigottito

V'ascolta e vi risponde?

 

Qui vi risponde e piange,

Qui strisciando fra i ruderi di gloria,

Il rimorso lo tange

Di non so qual vittoria,

 

E a memorar s'ingegna

pigmeo dalle folgore percosso,

Qui dove eterno regna

Di Memnone il colosso,

 

Dove sopra i tebani

Propilei ferma è l'ora e più di cento

Steli, come titani,

Reggono il firmamento!

 

*

 

Morite dunque, stolte

Voci d'orgoglio: sarà vostro merto

Di morire travolte

Dal Kamsin del deserto!

 

Karnac.




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