....spesso, dopo pranzo, si addormentava col Secolo
sulle ginocchia.
G.
Zappavigna,
Don Baldassare.
Nell'incendio
vespertino
Lo scarlatto
esulta e sale,
Il vermiglio
baldacchino
D'un'aurora
boreale
Quasi porpora
regale
Copre il vasto ciel commosso;
Si diffonde
universale
La vertigine
del rosso.
Raggio vivo di rubino
Arde in volto
al commensale;
Fiamma e
sangue! canta il vino
Nei cristalli
il baccanale,
Guizza, freme,
tenta al male.
Sarà forse un
paradosso,
Ma alle frutta
è sinodale
La vertigine
del rosso.
Squassa,
urlando, il giacobino
un vessillo
trionfale,
Nel fulgor
garibaldino
Tinto a colpi
di pugnale.
—Libertà, diva
immortale,
Hai di sangue
un drappo addosso? —
Ride al popolo,
fatale
La vertigine
del rosso.
COMMIATO
SANTO PADRE,
il cardinale
In me avreste più ortodosso.
È mia colpa, se mi assale
La vertigine del rosso?
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