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Gaspare Invrea (alias Remigio Zena)
Le Pellegrine

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COLLOQUIO SPIRITUALE

 

Dimmi, Figlia, la pena che ti strazia

E l'anima e le carni crocifisse:

Sulle tue labbra diffusa è la grazia

Perchè in eterno Dio ti benedisse.

Parla; t'ascolto. Dimmi il tuo pensiero.

 

—Come dirti, Signore, il mio pensiero?

Tu sul foglio dell'anima lo leggi;

Quando è bianco lo sai e quando è nero

Tu che lo ispiri, tu che lo correggi.

Vuoi ch'io parli con te? Tremo e non oso.

 

Così pure, Signor, tremo e non oso

Dirti la pena onde son lacerata,

Ma tu vedi il mio fianco doloroso,

E la ferita aperta e insanguinata

Tu Sai ben chi l'ha aperta e perchè gronda.

 

—Se vivo sangue la ferita gronda,

Sulle tue labbra diffusa è la grazia:

Al pensiero che l'anima ti innonda,

E il cuore e il fianco e l'anima ti strazia,

Perchè non dai la soave parola?

 

Signor, t'amo: la soave parola

Da te l'aspetto in dolcezza di pianto.

Sei tu Colui che parla e che consola,

Io, poverella, come dirti tanto?

T'amo, Signor: non so altra parola.




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