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Gaspare Invrea (alias Remigio Zena) Le Pellegrine IntraText CT - Lettura del testo |
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IL CAMPO ABISSINO
Ogni sera si facevano esperimenti di luce elettrica omandavano atterriti:questi italiani hanno il sole anche di notte?
Nella pianura Di Saberguma.
Degli archibugi
Della battaglia. — Chi è che salva Farà l'Italia?—
Le nostre scolte, Urla: assai presto Da noi la morte,
Forse domani Altro Dogàli!
Forse domani Di vostre navi
Sulle capanne,
E nel delirio Dell'esterminio
In aria ondeggiano Di scimitarra.
I suoi ramarri Nella pianura,
A quando l'ora
*
E non si stancano Nei loro esperti
E in quel si godono
Altre, briache
E nell'audacia Della selvaggia
Come baccanti Ed imprecando
Altre frattanto
Questi bizzarri
A quando l'ora
*
Di mille roghi.
Presso le tende, Come una bolgia.
Sempre più i fremiti
Nelle sataniche Sotto la fiamma
Nella marmitta Di Belfegorre,
E più infernale Le sue fanfare.
Per la liturgica Dai sotterranei
*
Ma qual prodigio, Quale artificio Altro bagliore,
Così l'Italia Nel tenebrore Delle sue notti,
Nella pianura Di Saberguma.
Ben altro, ieri Mi promettevi; Son questi i cani
E si rifugia Nel padiglione Del nostro sole. |
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