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Gaspare Invrea (alias Remigio Zena)
Le Pellegrine

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  • L'IDUMEA
    • NIGRA NOX
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NIGRA NOX

 

Si va tutte le sere

Girellando a Taulud.

Il cielo, cavaliere

Della Croce del Sud,

 

Nell'afa di velluto

Che opprime occhi e respiro,

Sbadiglia ogni minuto

Lividi lampi in giro

 

Come guizzi di spada,

E al chiarore dei lampi

Conosciamo la strada

E saltiamo gli inciampi.

 

Negri carbonizzati,

Per qual gusto o pazzia,

In terra addormentati

Ci sbarrate la via?

 

Femmine, infanti, viri

Accatastati insieme,

Confondono i sospiri

E la carne che geme.

 

Più che il color, la pelle

Ha la virtù del bronzo?

Degli scorpioni e delle

Biscie notturne a zonzo,

 

L'ago non teme? In pace

Dormite, o tenebrosi. —

Ma da tanta che giace

Carne in vili riposi,

 

Si sviluppa e ci assale

Il selvatico lezzo

Dell'immondo animale,

E un immenso ribrezzo.

 

Non è pietà: ribrezzo!

Forse siam noi gli infermi,

Ma, Signore, a qual prezzo

Ci dai fratelli i vermi?




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