Eduardo Scarpetta
'Na santarella

ATTO TERZO

SCENA SESTA   D. Angelo, Eugenio e detti.

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SCENA SESTA

 

D. Angelo, Eugenio e detti.

 

ANGELO (dalla destra precedendo Eugenio): Venite, Eugenio... Prima di partire, la signorina Fiorelli desidera parlarvi!

EUGENIO: Son pronto!

RACHELE: Essa è , signor Eugenio... Sentitela con attenzione ed apprezzate i suoi consigli... Maestro, scusate, ritiratevi un momento nella vostra camera!

FELICE: Obbedisco... (Piano a Nannina accostandolesi:) (Ma che vuò ?...).

NANNINA: (Stateve zitto!...).

RACHELE (ad Angelo): Ngiulì... jammuncenne nu mumento fore... nun le dammo soggezione!

ANGELO: Sicuro, dice buono! Eugenio, fate tutto ciò che vi dice quella ragazza... è un angelo che vi ha mandato il cielo! (Via a destra.)

RACHELE: Sì!... un vero angelo! (Via dietro Angelo.)

FELICE (a parte): (Io voglio stà ccà, la verità!...). (Siede in modo da vedere i due.)

EUGENIO (s’inchina al paravento): Buongiorno signorina!

NANNINA (s’inchina anch’essa): Buongiorno, signore!

FELICE (in osservazione) (Quanto belle tutte e ddoje!...).

NANNINA: Io che voi volevate sposarmi così, senza neanche vedermi una sola volta... soltanto perché mio zio ve ne aveva parlato! Io non ero contenta affatto di questo matrimonio, perché non ci poteva essere amore fra due persone che non s’erano mai vedute! Ed infatti mentre voi eravate deciso a farmi vostra sposa... tutto ad un tratto vi siete innamorato di un’altra donna. Non è vero?

EUGENIO (a parte): (Come somiglia la sua voce a quella di Flora!).

FELICE: (L’ha pigliata pe una de fora!...).

EUGENIO: Sì... è vero, signorina... devo confessarlo: vostro zio, amico intimo di mio padre, voleva che si facesse questo matrimonio. Io, senza aver mai avuto la fortuna di vedervi, acconsentii... Ma adesso, signorina... debbo dirvi mio malgrado... che non posso più sposarvi! Non vi farei felice!...

NANNINA: E perché?... Ditemi la verità!...

EUGENIO: Perché amo un’altra donna... una donna che ho visto ieri sera e che sento di non poter più dimenticare! Non è una giovane come voi... oh, tutt’altro!... Ma che volete... i suoi occhi... la sua voce... m’hanno fatto perdere la testa!... Ecco la verità!

FELICE (piano a Nannina che alle parole di Eugenio esprime contentezza): (Neh, tu pecché te cunsuèle?... Chillo parla de n’ata femmena!…)

NANNINA: Oh, meglio così... meglio così, signore... perché io pure al pari di voi, amavo’un altro !

EUGENIO: Un altro giovane?

NANNINA: Si! Verità per verità... chiarezza per chiarezza! Io vi confesso tutto! Non sarei stata per voi una moglie affezionata!... Ieri sera mancai... errai... peccai...

FELICE (a parte): (E nisciune te scannaje... e nisciune te squartaje!).

EUGENIO: Come?!... Peccaste?!...

NANNINA: Oh sì! Moltissimo! Ma non dite niente a nessuno per carità! (Racconta:) Invece di recarmi a Roma, andai sul palcoscenico del teatro Fondo... indossai un abito da operetta... dissi di chiamarmi Flora e rimpiazzai la parte della prima donna!...

FELICE: (Stateve bene!).

EUGENIO: Possibile! E questo giovine che voi amate?

NANNINA: è un ufficiale, un tale Eugenio Porretti!

EUGENIO: E sono io! Sono io!... Al diavolo il paravento!... (Fa cadere il paravento e abbraccia Nannina che gli si abbandona.)

FELICE (scandalizzato grida) Eh!... Eh!... Signora superiora... signora superiora... (Li divide.) Lassa a chesta... lassa a chesta!...

 


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