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ATTO PRIMO
SCENA SESTA Virginia con cappello e detti, poi Gaetano ed Antonio, indi Giulietta ed Errico, infine Giulietta.
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Virginia con cappello e detti, poi Gaetano ed Antonio, indi Giulietta ed Errico, infine Giulietta.
VIRGINIA: Eccomi pronta, jammoncenne; D. Felì, permettete?
FELICE: Servitevi. (Le donne viano pel fondo. Amelia guardando Felice.) Mannaggia all’arma de la guardata. Come ha truvata subito la casa, sapeva che io steva là dereto a essa e perciò ha fatto lo scherzo... eh, scherzo sì... qua non nc’è tempo da perdere, subito una dichiarazione amorosa... Donna Virginia mettiamola nu poco ariposo... mò le scrivo nu bigliettino zucoso zucoso, (Siede al tavolino e scrive:) «Anima mia. Voi siete l’albero, io sono l’ellera che vuole circondarvi», che bello paragone! «se acconsentite ad ascoltarmi, troverete un cuore... un cuore che vi amerà per tutta la vita, ed anche al di là della vita». E come me firmo mò, lo nomme mio nun lo metto, pò essere che capita mmano lo marito e aggio nu cauciatone, firmerò un ramo d’ellera. (Firma.)
GAETANO (di d.): Bello, bello!
FELICE: Lo marito! (Piega il biglietto e lo conserva.)
ANTONIO (uscendo con Gaetano e portando tutte e due diploma in mano): Comme te parene?
GAETANO: Sono bellissimi.
ANTONIO: Felì, pecché nun sì venuto dinto?
FELICE: Mò stavo venendo da voi.
ANTONIO: Felì, chiste so’ li diplome, te piacene?
FELICE (guarda): Ah! bellissimi!
GIULIETTA: Signò, fore nce sta il signor Torre.
ANTONIO: Ah! Chisto è chillo socio che le manca l’erra, fatelo passare. (Giulietta fa passare Errico, e via.)
ERRICO: Rispettabilissimo signor Presidente, ho l’onore di salutarvi, come ho ricevuto il vostro invito, all’ora precisa, eccomi pronto. (Salutando Gaetano e Felice:) Signori. Questa giornata dovete permettermi, onorevole signor Presidente, che io parlassi un poco soverchio, per poter esporre alcuni fatti necessarii, riguardante la società. (Tutta questa parte va detta senza l’erre.)
FELICE: (Neh, quanto è bello chisto!).
ANTONIO: Voi siete padrone di dire quello che volete, intanto vi presento il Signor Felice Sciosciammocca, mio intimo amico.
FELICE (stringendo la mano a Felice): Piacere tanto. Errico Torre, architetto.
ANTONIO: Questa mattina lo presenterò a tutti come nuovo socio.
ERRICO: Ah! Sarà dei nostri. Bravo!
GIULIETTA: Il signor D. Alessio.
ANTONIO: Bravo. Giulié, chiunque vene fà passà senza annunzià.
GIULIETTA: Va bene. Favorite. (Via.)