Eduardo Scarpetta
Tetillo 'nzurato

ATTO QUARTO

SCENA SETTIMA   Felice, Adelina e detto.

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA SETTIMA

 

Felice, Adelina e detto.

 

FELICE: Uh! Papà, state ccà?

ADELINA: Papà, buongiorno.

ATTANASIO: Adelì, vattenne nu mumento, po’ tuorne, quanto dico na cosa a Feliciello.

ADELINA: Sissignore, quanto tiempo vulite che trico?

ATTANASIO: Non più che 5 minuti.

ADELINA: Va bene. (Via seconda a sin.: Att.: chiude le porte.)

ATTANASIO: Felice, siamo arrivati ad un punto ch’è impossibile andare più avanti! Voi non siete più scapolo, voi avete una moglie, e non siete più padrone delle vostre azioni.

FELICE: Ma io...

ATTANASIO: Pss, non m’interrompete che c’è più roba! La vostra vita non è vita da galantuomo... voi battete la via del disonore, e quindi diventerete l’uomo più abbietto, il più sciagurato del Mondo!

FELICE: Ma io...

ATTANASIO: Pss, non m’interrompete che c’è più roba! L’uomo quando si è ammogliato deve essere attaccato alla famiglia, fedele alla moglie, deve abbandonare la vita passata, e deve pensare ad essere onesto e affezionato. Voi stanotte avete lasciato vostra moglie nel letto, e siete andato ad una festa da ballo. Questo è troppo vergognoso, e deve farvi arrossire se avete un poco di amor proprio!

FELICE: Come io...

ATTANASIO: Non m’interrompete che c’è più roba! Lasciate, Felice, lasciate una volta questa vita, altrimenti v’imbarco sopra ad un vapore, e vi manderò lontano, ma assai bontano da Napoli. Avete capito?

FELICE: Posso dire una parola? Mi date il permesso di rispondere?

ATTANASIO: Non ammetto discolpe!

FELICE: Non è discolpa, è una semplice domanda!

ADELINA: Avanti!

FELICE: E siete voi che mi parlate così? Siete voi che mi parlate di agire cattivo, di vita disonorata, che batte la via della perdizione? Voi che mi parlate così? Voi che siete assai più scostumato di me?

ADELINA: Come io...

FELICE: Non m’interrompete che c’è più roba! Io ho lasciato mia moglie nel letto e sono andato ad una festa da ballo! E voi non avete fatto l’istesso?

ATTANASIO: Aspetta... un momento...

FELICE: Non m’interrompete che c’è più roba! Stanotte alla festa da ballo di D. Rafele, siete andato voi pure, e dopo bevuto, quando ve ne siete andato buono buono di capo, v’avite pigliata na ragazza, una certa Rosina, e ve l’avite portata fuori alla loggia, per farla prendere un poco d’aria.

ATTANASIO: Che staje dicenno...

FELICE: Non m’interrompete che c’è più roba! Io, giovene affezionato a mia madre, vi sono venuto appresso, mi sono messo dietro alla porta della cucina, ed ho tenuta na candela niente indifferente, e con me stava pure D. Pasquale Afflitto il maestro. Vi pare questo un agire onesto? A me si può perdonare, a voi no, perché io sono uscito da un mese nella leva del matrimonio, voi avete servito ed avete avuto pure il congedo assoluto! Se voi fate più chiacchiere, io vado da mammà e le conto tutte cose!

ATTANASIO: Nonsignore, statte zitto... io nun arapo cchiù la vocca.

FELICE: va buono... se no ve mbarco ncoppa a nu vuzzariello!

ATTANASIO: Te staje zitto si o no!

FELICE: Allora alleanza, alleanza!

ATTANASIO: Alleanza! (Alla seconda a d.) Venite, venite. (Avite ntiso?)

LORENZO: (Sì, avimmo ntiso... ma isso doppo nu avimmo capito che diceva).

ATTANASIO: (No, d’isso nun ve n’incarricate!).

DOROTEA: Figlio mio, siente li cunsiglie de pateto, che te trovarraje buono!

FELICE: Non dubitate mammà, anze quello che fa papà, voglio io!

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License