Eduardo Scarpetta
Tetillo 'nzurato

ATTO QUARTO

SCENA OTTAVA   Achille, Carluccio e detti, poi Adelina.

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SCENA OTTAVA

 

Achille, Carluccio e detti, poi Adelina.

 

ACHILLE (introdotto da Carlo): Signori, scusate, stanotte a la festa da ballo di un certo D. Rafele, un tale Felice Sciosciammocca si ha preso il mio soprabito e il mio cappello, ed ha lasciato questo. (Mostra il soprabito di Felice ed il cappello di Pasquale.) Ho saputo la sua abitazione da un biglietto di visita che ho trovato nella saccoccia dell’abito, prego di restituirmi la mia roba.

FELICE: Ah, sissignore. (Si leva il soprabito ed il cappello, esce subito Adelina.)

ADELINA: Avite fenuto, pozzo venì?

FELICE: Sì, vieni, vieni, Adelina mia. Tenete, questa è roba vostra.

ACHILLE: Grazie tanto. Signori. (Via.)

ADELINA: Chi è chillo, neh Felì?

FELICE: è chillo tale amico mio che m’ha mprestato lo cappiello e lo soprabito.

ADELINA: E chesta roba chi te l’ha portata?

FELICE: Carluccio, Carluccio lo servitore. (Si mette il soprabito.)

ADELINA: E chisto ccà manco è lo cappiello tujo, de chi è?

FELICE: Ah, chisto ccà?

 


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