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ATTO TERZO
SCENA ULTIMA Cameriere, poi tutti i popolani, Eugenio, Amelia, e detti, poi Carlo ed Erminia.
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Cameriere, poi tutti i popolani, Eugenio, Amelia, e detti, poi Carlo ed Erminia.
ELVIRA: Fate entrare di nuovo tutta quella gente che è fuori.
CAMERIERE: Subito. (Forte:) A vuje, trasite tutte quante n’auta vota. (Via.)
PULCINELLA: Jamme bella ja, trasite! (Escono tutti spingendo Eugenio.)
TOTONNO: Trasite, chesto che cos’è!
MICHELE: Me parite no piccerillo.
PULCINELLA: D. Eugè, venite ccà. (Prende per mano Eugenio ed Amelia.) Abbracciate la sora vosta, essa è pentita de chello che ha fatto, se scorda lo passato, e vò fà pace co vuje!
TUTTI: Bravo!
AMELIA (abbracciando Elvira): Ah! Sora mia cara cara.
EUGENIO: E comme haje fatto sto cambiamento tutto nzieme.
ELVIRA: È stato sto giovene che m’ha convinto, facennome riflettere tanta cose.
PULCINELLA: E in ricompensa la signora, mi farà sposare la sorella.
ELVIRA: Basta che Amelia n’have piacere?
AMELIA: Ma sì, assai, assai!
CARLO (esce con Erminia e vedendo Eugenio): Signore, che cosa fate quà?
ELVIRA: Niente, niente, abbiamo fatto la pace, tutto è finito!
CARLO: È finito per voi, ma non per me che sono stato chiamato bestia!
ELVIRA: Ebbene, fa conto che te l’avessi detto io, e non ci pensare più, Cocco mio! (Carezzandolo.)
CARLO: (M’ha chiamato Cocco? Statevi bene ho dimenticato la bestia!).
PULCINELLA: Po’ D. Eugenio, v’aveva fatto pure sto biglietto de scuse... signora... leggete...
ELVIRA (prende la lettera, l’apre, vede che è la sua e la lacera ridendo): Ma che scuse e scuse, mio marito lo ha già perdonato, non è vero?...
CARLO: Lo vuoi tu? E sia! (Ad Eugenio:) Qua la mano. (Si stringono le mani.)
ERMINIA: Brava! Mò te voglio cchiù bene! (Ad Elvira abbracciandola.)
TOTONNO: Signò, e nuje che avimma fà?
ELVIRA: Voi resterete qui a divertirvi tutta la serata!
TOTONNO (alla ribalta dice a Pulcinella): (Compà, tu comme haje fatto?).
PULCINELLA: (Chella lettera che teneva dinta a la sacca de lo cazone).
TOTONNO: (Haje visto, chilli tre cazune so’ stata la fortuna toja).
PULCINELLA: Sì, ma la fortuna mia sarà completa se avessi contentato questo rispettabile pubblico!