Eduardo Scarpetta
Tre pecore viziose

ATTO TERZO

SCENA ULTIMA   Camillo e detti, poi Errico.

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SCENA ULTIMA

 

Camillo e detti, poi Errico.

 

FELICE: Ah, vene Camillo... (Camillo esce dalla seconda a sinistra con bastoni, ombrello, involto di panni su di un bastone, valigia, gabbia con uccello e due lunghe pipe in tasca.) Sapò!!...

CAMILLO: Beatrice, io me ne vado... (Errico compare infondo.) Bada a quello che fai! Pensa che sono tuo fratello!

FORTUNATO: Ed io tuo marito!

FELICE: Ed io marito e nipote!

CAMILLO: Dove andremo?

FORTUNATO: Che faremo?

FELICE: Moriremo!

CAMILLO: Non lo faremo più!

FORTUNATO: Mai più!

FELICE: Mai più!

BEATRICE: Mai più?

I TRE: Mai più!

BEATRICE: Ebbene, per questa unica volta, perdoniamo!

I TRE: Ah!...

FORTUNATO: Sul’io saccio chesta che tene ccà dinto! (Mostra il cuore di Beatrice.)

BEATRICE: Ma io vurria sapè proprio chella lettera anonima chi me la mannaje...

ERRICO (facendosi avanti): Io!

FELICE: Enrico?

ERRICO: A me faceva rabbia veder trattare le mogli in quel modo! E vi scrissi la lettera per farvi scoprire la verità.

FELICE: E nuje te ringraziammo tanto del favore che ci hai fatto! Nce haje fatto passà na nuttata ncoppa all’asteco!

BEATRICE: Bravissimo! E in ricompensa, vi accordo la mano di mia nipote.

CONCETTELLA: Ah, finalmente, Enrico mio! (Va vicino ad Errico.)

VIRGINIA (a Felice): Siente, io, pe , me stongo zitta e non dico niente ma stasera parlammo! T’aggia sentì lo sapore de li schiaffe!

FELICE: Lo sapore de li schiaffe? E io pure socontento... Però il sapore da te, il rumore... da voi!

 

(Cala la tela.)

 

Fine dell’atto terzo

 

Fine della commedia


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