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Gennaro, Barone, Errico e detti.
GENNARO: Neh! Che significa stu appicceco, maestro che vuol dire queste confidenze?
LUIGI: (Oh! Diavolo e comme arreparo? Ah! Statte). (Ride.) Ah! ah! Mi ha fatto piacere che l’avete presa sul serio, ah! ah! (Ride.) (A Felice e Ninetta:) Noi stiamo facendo prova d’azione del terzo atto della Bohême, non vi ricordate, quel capolavoro di quartetto quando Mimì, la povera Mimì più si attacca a Rodolfo, mentre Musetta lascia bruscamente Marcello.
GENNARO: Ah! sicuro il finale del terzo atto... ed io mi credevo... L’avete fatto così naturale che pareva proprio vero.
FELICE: Sembrava vera (e chella vera è stata).
CARMELA (a Ninetta): Ma voi siete un’artista.
BARONE: Siete proprio nata per il teatro.
CARMELA: Ve ne faccio i miei complimenti.
GENNARO: Noi ereme venute pe dirve a lo vestiarista ha portato gli abiti, le vulite vede?