Eduardo Scarpetta
'Nu brutto difetto

ATTO PRIMO

SCENA OTTAVA   Enrico, Alfredo, Arturo e detti, indi Giannattasio e Totonno.

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SCENA OTTAVA

 

Enrico, Alfredo, Arturo e detti, indi Giannattasio e Totonno.

 

ENRICO (entra ad un tratto dando un gran colpo di sciabola sul tavolo e tenendo una bottiglia in mano): Ecco la bottiglia, la darò a colui che sarà buono a strapparmela.

ALFREDO: Via la bottiglia!

ENRICO: Venite a prenderla. ( Viano gridando.)

LISETTA: Ched’è, te sì appaurato n’ata vota?

FELICE: (Io tremmo comme a na foglia!).

LISETTA: Uh! E chesto ched’è, bacia, presto, bacia!

FELICE: Farò come vuoi tu. (Per baciare.)

TOTONNO (gridando): D. Felì, lesto, mettiteve sotto lo braccio de la sposa.

FELICE (impaurito): Che!...

LISETTA: Guè, curaggio, baciammoce e jammo a lo municipio.. Uh! E chest’è malatia ca tiene!

FELICE (sempre tremando): Chillo mi ha dato chillo strillo ncapo.

LISETTA: Nun fa niente, bacia.

FELICE: Ecco. (Tremando, per baciare.)

GIANNATTASIO: D. Felì?

FELICE: Mamma mia!

GIANNATTASIO: D. Felì, jammo a lo municipio!

LISETTA: Priesto Felì, miettete sotto a lo braccio.

FELICE: Nu mumento. (C.s.)

GIANNATTASIO: Io vi precedo. (Via.)

LISETTA: Felì e quanno?

FELICE (trema con lazzi).

LISETTA: Ma pecché triemme? La verità non me credevo ca ire accussì, jammo miettete sotto a lo braccio! (Felice trema.)

 


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