Eduardo Scarpetta
Mettiteve a fa l'ammore cu me!

ATTO SECONDO

SCENA PRIMA   D. Gennaro e D. Alberto dalla prima stanza a sinistra.

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SCENA PRIMA

 

D. Gennaro e D. Alberto dalla prima stanza a sinistra.

 

GENNARO: D. Albè, voi mi permettete, debbo andare dal notaio per cedere certe casarelle, e cert’altre cose, ma che cos’è D. Albè vuje state de malumore.

ALBERTO: Si, soduje o tre giorni che non mi sento troppo bene, tengo no poco de dolore de capo.

GENNARO: Vuje che gghiate penzanno, penzate a stà allegro. Domenica si faranno le nozze. D. Albè sapite che aggio fatto , aggio fatto sfrattà la camera de lo lietto, chella è larga la se abballà! Me voglio sfrenà pur’io... e po’ sapete un’altra novità.

ALBERTO: Che cosa?

GENNARO: Primma de tutto m’avite da lo piacere de non niente, pecché per’ora non lo voglio sapè se primmo non m’assicuro de lo fatto. Adesso avremo un altro matrimonio.

ALBERTO: Un altro matrimonio? E quale?

GENNARO: Quello di D. Felice con Emilia.

ALBERTO (gridando): Come, come, vostra nipote Emilia se sposa a D. Felice?

GENNARO: Embè io v’ho pregato che non lo voglio sapè! E poi è stata una mia immaginazione.

ALBERTO: Ma D. Felice ve n’ha parlato?

GENNARO: No, e io ve lo sto dicenno, sono mie immaginazioni, ma se me ne accorgo meglio, me lo chiamo e voglio sape le sue intenzioni.. Permettete, io vengo (p.p.).

ALBERTO: Volete essere accompagnato?

GENNARO: No, non c’è bisogno. (Via a piacere.)

ALBERTO: Io non saccio si sto ncielo o nterra... E Feliciello è stato capace de me levà la nnammorata a me. Ah! Che se è vero me la pagherà!

 


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