Eduardo Scarpetta
Madama Sangenella

ATTO PRIMO

SCENA PRIMA   Salvatore poi Teresina indi Felice.

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SCENA PRIMA

 

Salvatore poi Teresina indi Felice.

 

SALVATORE (dal fondo con lettera): Va bene, aggio capito, sta lettera l’aggia all’avvocato D. Pasquale Corella. Nun ce penzate, sissignore, non dubitate, sarete servito. (Le dice rivolto al fondo a destra poi viene avanti.) che gente seccante stanno ncoppa a la terra. (Via prima a sinistra.)

TERESINA (dal fondo, appaurata, in abito da passeggio): Mamma mia, che paura! (Ascolta alla porta.) Non sento cchiù nisciunno. (Va a guardare alla finestra.) Meno male ha pensato buono e se ne ì. Ma che uomo, che originale! E dire che so’ otto giorni che me vene appriesso cu na faccia tosta unica. Ma io faccio finta di non vederlo. Stammatina soghiuto a’ villa e l’aggio truvato fermato vicino a villa co lo cappiello mmano. (Ridendo.) Me pareva nu puveriello.

FELICE (dal fondo): Eccola qua!

TERESINA (voltandosi): (Uhi chillo è venuto pure ccà!). Signore, ma il vostro modo di agire non è affatto da gentiluomo, ma da villano.

FELICE: Sì, è vero.

TERESINA: Ah! L’approvate?

FELICE: Da villano, anzi da zampugnaro, ma non me mporta niente perché vi amo, o mia Giulietta. (Azione negativa di Teresina.) Carolina, Concettina, Mariannina (Chesta comme se chiamma?).

TERESINA (sorridendo): Ma la volete finire, sì o no?

FELICE: Amatemi, signora, amatemi.

TERESINA: Io? Amarvi? Signore, leviamo gli scherzi e parliamo seriamente.

FELICE: Bravo, a me piace il serio.

TERESINA: Voi, Signore, nel seguirmi da per tutto, avrete supposto che io fossi stata libera, oppure una di quelle donne che subito accordano confidenza al primo che le viene fra i piedi. No, signore, vi siete ingannato! Io sono una donna onesta. Una donna maritata!

FELICE: Che! Maritata.

TERESINA: Sì, sì, maritata, perché tanta meraviglia?

FELICE: Allora farò la conoscenza di vostro marito.

TERESINA: Come? Ma questo è troppo, signore. Volete per forza compromettermi.

FELICE: No, io voglio essere amato da voi, ecco tutto.

TERESINA: (Ah! Sì tuosto, t’acconcio io. lo faccio caccià da maritemo).

 


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