Eduardo Scarpetta
Madama Sangenella

ATTO SECONDO

SCENA SETTIMA   Eugenia, Marietta, poi Ciccillo e Pasquale.

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SCENA SETTIMA

 

Eugenia, Marietta, poi Ciccillo e Pasquale.

 

EUGENIA (con borsa di biancheria): Ma scusate, io vi domando la camera n. 39 fissata dal signor Corella, è questa?

MARIETTA (con foderetta di cuscine): Sissignore è questa, ma vi ripeto che io non posso lasciare entrare nessuno nella camera di un forestiero quando egli non c’è, almeno che non ne abbia dato l’ordine.

EUGENIA: Ma se è stato lui che mi ha domandato per mezzo di un fattorino questo biglietto col numero dela camera, leggete. (Le un biglietto.)

MARIETTA (legge): «Vostro marito sa tutto, egli ha trovato la vostra lettera nel cestino».

EUGENIA: No, no, questa non è cosa che riguarda a voi, riguarda a me, leggete alla fine dove dice: «Venite all’Albergo Riviera».

MARIETTA: «E vi farete dare la mia camera, e se non ci sono mi aspettate. Corella».

EUGENIA: Siete convinta ora?

MARIETTA: Va bene, allora aspettate pure.

EUGENIA: Grazie. Scusate dove sta il gabinetto di toletta?

MARIETTA: Eccolo qua, signora. (Indica seconda a d.)

EUGENIA: Mi farete il favore di portarmi una tazza di . (Via seconda a sinistra.)

MARIETTA: Subito.

CICCILLO: Favorite signore, questa è la vostra stanza.

PASQUALE: Va bene, grazie.

MARIETTA: Ciccì tu che faje? Questa camera è occupata dal signor Corella.

PASQUALE: E Corella sono io.

MARIETTA: Vuje? E chilli duje furastiere ca steveno poco primma?

PASQUALE: Ah! Ho capito! Non ve ne incaricate, è stato uno sbaglio che già si è aggiustato al burò, il direttore l’aveva assegnato il n. 39, così quannd soarrivate l’hanno purtate ccà.

MARIETTA: Allora va bene.

PASQUALE (a Ciccillo): Senti, giuvinò, se viene qualcheduno a domandare di me, ditegli il numero della mia stanza e lo fate salire.

CICCILLO: Va bene.

MARIETTA: Scusate voi aspettate una Signora?

PASQUALE: Sicuro.

MARIETTA: E la signora è venuta, sta llà. (Indica.)

PASQUALE: Ah! Già è venuta. (Non ce l’ha perso tiempo).

MARIETTA: Vulite che la chiammo?

PASQUALE: No, no, lassela sta.

MARIETTA: Allora, vado a prendere il . (Via.)

PASQUALE: Chi se puteva aspettà chisto guajo, non voglia maje lo cielo muglierema appurasse stu fatto, addò me jarrìa a mettere? No, ma io nce parlo chiaro, essa m’adda stà cujeto, io sonzurato n’angelo de mugliera.

 


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