Eduardo Scarpetta
Madama Sangenella

ATTO SECONDO

SCENA QUINDICESIMA   Saverio e detto, poi Teresina e Felice.

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SCENA QUINDICESIMA

 

Saverio e detto, poi Teresina e Felice.

 

SAVERIO (con cataplasma): E ched’è; haje stutata la luce? (Primo segno luce.) Rusì chisto è lo cataplasma, aggio fatto lesto, lesto; vide comm’è cucente. (Scopre Pasquale e gli applica il cataplasma.)

PASQUALE (gridando): Ah! Mamma mia!

SAVERIO (mette mano vicino all’interruttore cercandolo e la luce ritorna secondo segno luce): Che!! N’ommo dinto a lo lietto cu muglierema! Neh mio signò, vuje chi site? Che facite lloco dinto? (Lo prende per il collo.)

PASQUALE: Lasciatemi, io sonu galantuomo. (Scende dal letto.)

TERESINA (fuoriosa): Ah! T’aggio ncucciato! Nfame, assassino!

PASQUALE: Che! Muglierema! (Piglia i suoi abiti e fugge prima a destra.)

SAVERIO (correndogli dietro): Arresta, arresta, steve dinto a lo lietto cu muglierema. (Via prima a d.).

FELICE: Siete convinta ? Sta prova vi basta?

TERESINA: Sì, mi basta e mi vendicherò, l’aggia accidere.

FELICE: Ricordatevi la vostra promessa.

TERESINA (non badandogli): Che assassino! Che brigante! E io che lo credevo il modello dei mariti; l’aggia rompere l’ossa, l’aggia strafucà. (Via prima a sinistra chiudendo la porta a chiave.)

FELICE (che ha guardato nel letto): Teresì, donna Teresì, e ch’ha fatto? Ha chiusa la porta? E io pe esco? (Corre alla porta in fondo.)

 


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