Eduardo Scarpetta
'Nu ministro mmiezo a li guaje

ATTO PRIMO

SCENA SESTA   Felice, Marchese, Ernesto, Ignazio, e detto, poi Menechella sulla finestra.

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SCENA SESTA

 

Felice, Marchese, Ernesto, Ignazio, e detto, poi Menechella sulla finestra.

 

FELICE: Venite onorevole, volete che andiamo verso la stazione?

MARCHESE: Andiamo pure, io sono a vostra disposizione. Qui non ci è altro da fare.

FELICE: Niente affattissimo. Tutto va a gonfie vele. Si farà un ricevimento degno di noi, e della persona che ci onora della visita.

MENECHELLA (dalla finestra): Guarda Felì, si va buono accussì. (Mette una coverta alla finestra.)

FELICE: Nu poco cchiù abbascio, commoglieme chilli casecavalle. Ricordete de preparà li lume a giorno.

MENECHELLA: Stanne preparate ncoppa a la seggia ccà vicino.

FELICE: Mentre nuje jammo a la stazione, tu vestete, che appena arriva S.a E.a te porto a li visite de grammatica...

IGNAZIO: (Latino!).

MENECHELLA: Va bene. Portete lo mbrello Felì, ca veco lo tiempo nu poco ntruvuliato, ti avessa cogliere uno sguazzone!

FELICE: E damme ccà, . (Prende l’ombrello.)

MARCHESE: M’hanno detto però che era succeduto non so che cosa... un cavallo che era caduto... che ... è vero?

FELICE: Purtroppo è vero... ma però abbiamo rimediato!

IGNAZIO: Avite già trovato n’auto cavallo? e addò se è lecito?

FELICE: Addò? Addò? cose che non vi riguardano, s’è trovato e basta.

IGNAZIO: Scusate, Signor Sindaco, non intendo rubarvi i vostri segreti di Stato.

FELICE: Ma che segreti di stato! Il bucefalo è rimediato, e basta.

MARCHESE: Dunque, miei cari signori, è meglio incamminarsi, non manca più di mezz’ora per l’arrivo del treno.

FELICE (trae l’orologio): No, scusi, 25 minuti, io vado col medio evo di Roma.

MARCHESE: E tu, Ernesto, vieni con noi?

ERNESTO: Se non disturbo...

FELICE: Ah, sicuramente, anzi è un onore... (Grida di applausi di dentro.) Oh! Ecco, incomincia la baraonda.

POPOLO (fuori, tutti gridano): Evviva il Sindaco!

FELICE: Bravi! Bravi! Il vostro entusiasmo vi fa onore. Oggi dobbiamo festeggiare uno dei nostri più illustri concittadini, una gloria del paese, ed io spero che vi comporterete con quella calma, quella dignità il quale... la quale...

GAETANO: (Lu sinneco se mbroglia).

FELICE: Quella calma... il quale...

GAETANO: Evviva lo Sinneco!

POPOLO (batte le mani e grida): Evviva lu Sinneco!...

FELICE: (Che ommo è chillo barbiere!). Grazie... grazie... io non merito i vostri Evviva. Io non desidero che di mettere all’indisposizione del paese quel poco di buona volontà, di buon senso che m’ha dato Madre natura il quale... la quale... (Fa segni al barbiere.)

GAETANO: Evviva il Sindaco!...

POPOLO: Evviva lo Sinnaco!...

GAETANO: Signor Sindaco lo capostazione ha fatto già lu signale colo lume rosso, ha aiZato la bannera.

FELICE: Oh! Lu capo stazione è amico mio, m’avvisa che lo treno è partito dalla stazione limitrofa successiva a questa. (A Carlino che viene:) Ebbene?

CARLINO: Il treno sta per giungere.

MARCHESE: Se vogliamo andare, la mia carrozza aspetta innanzi alla parrocchia.

FELICE: Andiamo pure, ma prima se mi permettete vorrei dire altre due parole al mio popolame. (Alla folla:) Popolo di Roccapulita. Io vado in carrozza alla stazione come si conviene alla mia qualità di vostro rappresentante. (Lazzi.) Sì, popolo, io vado in carrozza... ma il cuore viene a piede con voi...

GAETANO: Evviva lu Sinneco!

POPOLO: Viva lu Sinneco!

FELICE: No! gridate tutti... Evvia il Ministro Paolo Rivelli!...

POPOLO: Evviva!

FELICE: Ricordatevi che un sacro dovere ci aspetta: Ordine, serietà, dignità e... (Si ode un grosso colpo di gran cassa, e suona la musica. Incomincia il corteo coll’ordine seguente):

1. La banda preceduta da Tore che si ferma in linea a lato dritto seguitando a suonare fino che cala la tela.

2. Società dei caprai di Roccapulita, con la bandiera alla testa.

3. Società di arti e mestieri, con la bandiera alla testa.

4. Società fratellanza agricola, con la bandiera alla testa.

5. Circolo Indipendente, con la bandiera alla testa.

6. Asilo infantile preceduto da Rocco, con la bandiera alla testa. Nell’uscire l’asilo infantile suonano le campane della parrocchia e lumi di bengala.

(Passato il corteo Tore grida alla musica).

TORE: Avanti, marche! (E sfila seguito dalla folla.)

FOLLA: Viva lu Sinneco! Viva Paolo Rivelli!... (Al voltare le spalle il Sindaco.)

 

(Cala la tela.)

 

Fine dell’atto primo

 

 


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