Eduardo Scarpetta
'Na mugliera zetella

ATTO SECONDO

SCENA QUARTA Lauretta e detto.

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SCENA QUARTA

Lauretta e detto.

LAURETTA: D. Felì, vulite vedé la negativa, è riuscita na bellezza.

FELICE (guardandola): Ah, sicuro, è riuscita bene. Caspita, lo cavaliere ha pigliato nu brutto papariello. Cheste so’ li gamme de lo cavaliere. (Me parene ddoje cannucce de pippa!). E questa donna che ride siete voi?

LAURETTA: Perfettamente.

FELICE: E questo vicino a voi chi è?

LAURETTA: L’avvocato, D. Luigino.

FELICE: Ah, D. Luigino, vi tiene abbracciata?

LAURETTA: Si, pe nun me fa cadé, chellera na scesa.

FELICE: Ho capito D. Laurè dite a D. Luigino che sta fotografia nun la voglio fa .

LAURETTA: E pecché?

FELICE: Pecché nun me fa piacere, e nel medesimo tempo vi prego di non invitare più mia moglie per nessuna gita.

LAURETTA: Vi faccio riflettere però che vostra moglie è venuta con della gente onesta.

FELICE: Questo non lo metto in dubbio, però non voglio che essa esce senza di me.

LAURETTA: Troppo onore era per lei.

FELICE: Vi ringrazio, quest’onore non lo vogliamo. E dite al cavaliere che non facesse troppo lo farenella. Avite capito?

LAURETTA: Questo ce lo dite voi.

FELICE: E ce lo dico io, sissignore. Vi saluto signora. (Via a sinistra.)

LAURETTA: Imbecille ineducato! Fa lo geluso, lo marito onesto, e nun sape che tengo sta lettera de la mugliera che stammatina s’ha fatto cadé da dinto la borsetta. Scostumato, lazzarone, vedete che modi.


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