Eduardo Scarpetta
'Na mugliera zetella

ATTO QUARTO

SCENA PRIMA Nicola, poi Errico e Nicola.

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SCENA PRIMA

Nicola, poi Errico e Nicola.

NICOLA (con due tazze di caffè in un cabaret vicino alla prima porta a destra): Signurì, signurì... D. Felì, lo cafè lo vulite? Signurì vedite che so’ l’undici... Ma che d’è, nisciuno risponne?... So’ venuto 3 vote, all’otto, a li diece, e ... che diavolo sarrà succieso? Possibile che dormono ancora?... Fossero muorte? (Dal campanella della porta, Nicola poggia il cabaret sul tavolo e va ad aprire.) Beh?.. Famme vedé chi è... (Esce.)

NICOLA: Favorite.

ENRICO: Molto grazie. Buongiorno signore.

NICOLA: Buongiorno.

ENRICO: Io essere arrivato questo giorno e venuto qui per parlare subito donna Felice... comme scioscia... no mocca scioscia... sciosciamosca.

NICOLA: E scupettino, Mossiù, io ho capito, volete dire Felice Sciosciammocca?

ENRICO: . D. Felice Sciosciammocca.

NICOLA: Ma adesso, in questo momento, non ci potete parlare.

ENRICO: E perché?

NICOLA: (Pecché nun sapimmo si è muorto, o l’è venuto na cosa!). Perché sta durmenno.

ENRICO: Dormendo... coricato?

NICOLA: (No all’erta!). Si capisce, coricato nel letto.

ENRICO: Fate gran piacere svegliarlo?

NICOLA: Non possiamo signore... si no io mi piglio una cancariata.

ENRICO: Allora vado a fare degiunè a poi tornare. Ecco mia carta. (Gliela .) Dite che debbo lui parlare di cosa interessante, e poi partire, non posso tenere più sospensione.

NICOLA: Ho capito, va bene.

ENRICO: Addio. (Via.)

NICOLA: Buon appetito. comm’è curiuso chisto! (Alla porta.) Signurì, signurì... lo cafè lo vulite?


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