IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
CICCIO (entra a braccetto con Felice): Mò faccio preparà na bella tavola in terrazza e là ceneremo stasera... Hai visto che bella luna sta uscendo?
FELICE: Zizì, pecché la luna quann’esce e rossa e po’ se fa bianca?
CICCIO (a parte): E io mò saccio chesto? (A Felice:) Pecché... quann’esce, esce allegra allegra, tutta beata, poi quando s’innalza vede le miserie del mondo, i peccati dei mortali e impallidisce.
FELICE: Ah, mò aggio capito... (A parte.) Vede i guai miei e se fa bianca!
CICCIO: Feliciè, tu stai qua? E questa signora chi è?
SILVIA: Questa signora... è sorella alla Direttrice dell’Educandato; era venuta per parlare con voi e per vedere mia sorella.
CICCIO: Ah, la sorella della Direttrice? Tanto piacere.
CONCETTELLA: Scusate, signò, a me me pare che la signora quando è venuta ha detto che era proprio la Direttrice.
ALFONSO: Nossignore, avete inteso male: ha detto la sorella della Direttrice.
ACHILLE: Sissignore, ho detto la sorella.
CICCIO: Voi dunque dovete parlarmi? Io pure debbo dirvi qualche cosa. Signori vi prego, ritiratevi un momentino. (Silvia eAlfonso s’inchinano e escono a sinistra; Alfonso va via guardando Felice; Concettella via dal fondo; Felice fa per andare.) Voi rimanete. (Ad Achille:) Accomodatevi, signora. (Seggono.) Parlate prima voi.
ACHILLE (a parte): E io mò che dico? (A Ciccio:) Ecco qua, signor sindaco: avendo saputo che vostra nipote era fuggita dall’Educandato dove sta mia sorella come direttrice, sono venuta a domandare perché ha fatto questo. Quale è stata la ragione che l’ha spinta a fare un simile passo? Io sò che mia sorella le voleva tanto bene. Non è vero? (A Felice:) Ditelo voi stessa.
FELICE (a parte): Chisto è cchiù mbruglione de nuje! (Agli altri:) Sì, mi voleva bene... io mò che debbo dire? Certamente per fuggire c’è dovuto essere una ragione. Non si fugge così.
ACHILLE (a parte): Ma che imbroglione che è questo!
CICCIO: Vedete, signora, per parlare così la ragazza è segno che l’hanno dovuta mettere con le spalle al muro, se no non sarebbe fuggita!
FELICE: Oh, questo è certo!
ACHILLE: Ma signor sindaco, voi poi non dovete credere tanto facilmente a tutto quello che vi si dice. Io non posso parlare perché se no vi proverei con i fatti che tutto ciò che vi ha detto questa ragazza non è vero... Aprite gli occhi.
CICCIO: Come s’intende, aprite gli occhi?
FELICE: Oh, scusate, Donna... non mi ricordo come vi chiamate?
FELICE: Scusate, Donn’Anna: io a zizìo l’ho detto la verità, e voi parlando in questo modo fate capite che non siete venuta qua per parlare con lui e per vedere a me, ma forse per qualche altra ragione... Aprite le orecchie!
ACHILLE: Qualche altra ragione... Io perché dovevo venire?
FELICE: E io perché dovevo fuggire?
CICCIO: E io perché non debbo capire? (Si alzano.) Basta in ogni modo io ho voluto ritirarmi la ragazza.
ACHILLE: Oh, voi siete il padrone di fare quello che vi pare e piace.
CICCIO: Quando poi mi riesce, andrò a parlare direttamente con la Direttrice.