Eduardo Scarpetta
Li nipute de lu sinneco

ATTO TERZO

SCENA SETTIMA

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SCENA SETTIMA

 

ANGIOLA (Procopio e le quattro educande la seguono): Eccomi qua!

CICCIO: Signò, voi mi dovete secondare a uno scherzo che voglio . che esce mia nipote, siccome voi non la riconoscete pecché è ommo vestita da femmena...

ANGIOLA: Come?!

CICCIO: Sissignore. è un imbroglio, na pazziella che m’hanno fatto. Io ho scoperto tutto, e voi m’avita chistu piacere: andatevene di e quando io vi chiamo voi vi presentate insieme a queste ragazze e fate finta che la riconoscete e che naturalmente volete farla ritornare con voi all’Educandato.

ANGIOLA: Va bene, ho capito.

CICCIO: Voi ragazze avete capito?

LE QUATTRO: Sissignore. (Ridendo.)

CICCIO (ad Achille): Poi uscite voi, e nel vedere la Direttrice direte: «Oh sorella, sorella mia!».

ACHILLE: Va bene.

ANGIOLA: E questa signora chi è?

CICCIO Questa nemmeno è donna... è un amico mio.

ANGIOLA (ride): Ah, ah, ah! Ma che stiamo in Carnevale?

CICCIO: Zitto, stanno venendo, andate andate... (Tutti escono da dove sono entrati.)

ALFONSO (entra): Signor Sindaco, eccola qua: non ci voleva venire.

SILVIA (entra portando per mano Felice): Caro zio, ecco qua mia sorella: aveva paura di venire da voi. (Concettella, che è con loro, esce dal fondo.)

CICCIO: Paura? E perché questa paura? Se ho detto quelle parole poco prima è stato perché ti voglio bene assai. Vieni qua, Silvietta mia, tu non hai nessuna colpa. Don Alfonsino non doveva mai fare quello che ha fatto.

ALFONSO: Ma signor Sindaco...

CICCIO: Basta! Vi siete approfittato della debolezza di questa povera ragazza! Perché quando ti ha abbracciata non l’hai detto a me?

FELICE: Perché ho avuto vergogna, zio mio.

CICCIO: Va bene, io ti ho troppo strapazzata ingiustamente, e per darti un compenso ho deciso di cambiare un’altra volta la donazione e lasciare tutto a te, Silvia mia!

SILVIA: Bravissimo!

FELICE (a parte): Ma che bravissimo...

CICCIO: Però voglio assolutamente che tu baci la mano alla tua Direttrice, le chiedi perdono di quello che hai fatto e ritorni con lei al collegio.

FELICE (a parte): E staje frisco!

CICCIO: Ah, eccola qua. Venite, signora Direttrice!

 


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