Eduardo Scarpetta
La nutriccia

ATTO PRIMO

SCENA SETTIMA   D. Carlo, Nannina, Ernesto e Peppino.

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SCENA SETTIMA

 

D. Carlo, Nannina, Ernesto e Peppino.

 

NANNINA: Trasite, trasite, che piacere ca ncavite date.

ERNESTO: Peppì, porte sti valigie dinta a la cammera che l’haje preparata.

PEPPINO: Va bene. (Via pel fondo a sin. con 2 valigie.)

CARLO: Io veramente volevo venì anche senza la tua lettera, poi ci ho pensato...

NANNINA: Uh! E pecché neh, papà?

CARLO: Eh! pecché l’anno passato, quando sposaste, ci proponemmo di prendere un appartamento di 6 o 7 stanze e fare una famiglia, eh?... ci fu una persona che vi consigliò il contrario.

NANNINA: Ma...

CARLO: Fu vostro padre... D. Alessio, il quale tanto ne seppe dire, che voi non accettaste l’unione... Ma oramai è passato, e non ne parliamo più!

ERNESTO: Grazie papà... Papà, vi presento D. Rafele Quaglia, medicochirurgo... Mio padre...

CARLO: Piacere.

RAFELE: Fortunatissimo di conoscervi... Siete venuto a passare qualche mese in casa di vostro figlio?

CARLO: Già... so’ venuto per mettere un poco d’ordine, un poco di sistema in questa casa... Che volete, due giovanotti, due ragazzi si può dire, come possono portare avanti una famiglia, adesso poi che c’è anche un bambino.

RAFELE: Si capisce... avete ragione.

CARLO: Oh! Diteme na cosa... qua la chiave della cassa chi la tiene?

ERNESTO: Quale cassa?

CARLO: La cassa dove stanno li denare?

RAFELE: (Guè, non nc’ha perduto tiempo !).

ERNESTO: Papà, la tiene mia moglie.

CARLO (ridendo): La tiene lei... tua moglie?

NANNINA (caccia la chiave): Eccola qua.

CARLO: Primo sbaglio... la chiave della cassa in mano ad una ragazza come quella... Ah! Povera cassa.

ERNESTO: Prima la tenevo io, ma po’ pe non avere quell’impiccio di chiudere ed aprire ogne tanto, ce la dette a essa.

CARLO: Prima la tenevi tu?... Peggio di peggio.

ERNESTO: Se po’ sapé chi l’ha da tené sta chiave?

CARLO: La chiave della cassa adesso che ce sto io, la terrò io... poi vedremo...

RAFELE: Bravissimo!

ERNESTO: Oh! Ma a noi ci fa piacere.

NANNINA: Certamente. Tenite.

CARLO: Oh! ditemi n’ata cosa... Quante persone di servizio avete?

ERNESTO: Quattre, papà... Peppino... Giovannino lo cameriere, Concetta la coca... e Prubbechella lo sguattero.

CARLO: Ah! troppa roba... bisogna mandare via lo servitore e lo sguattero; quello che fa il servitore lo può fare il cameriere, quello che fa lo sguattero lo può fare la cuoca.

RAFELE: Già, dice bene.

ERNESTO: Questo anche sarà fatto.

 


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