Eduardo Scarpetta
La nutriccia

ATTO PRIMO

SCENA DECIMA   Peppino e detti, poi Carlo, Alessio, Peppino e Felice, poi ripassano come a concerto.

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SCENA DECIMA

 

Peppino e detti, poi Carlo, Alessio, Peppino e Felice, poi ripassano come a concerto.

 

PEPPINO: La colazione è pronta.

ALESSIO: Benissimo, giungi a proposito, la fame si fa sentire.

RAFELE: Io ve levo lo fastidio.

ERNESTO: Restate a colazione con noi.

RAFELE: Grazie tanto, ho molto da fare; un’altra volta accettero.

ERNESTO: Allora vi aspettiamo domani a pranzo, verrete?

RAFELE: Grazie tanto... Signori. (Via.)

ERNESTO: Peppì, stu giovane è un nuovo servitore, ve lo raccomando.

PEPPINO: Non dubitate, eccellenza.

ERNESTO: Prepara nu lietto dinta a chella camera ncoppa a lo suppigno.

PEPPINO: Va bene. (Quanto è bona sta nutriccia!)

LISETTA (a Nannina): Signurì, e addò sta lo piccerillo?

NANNINA: Dinta a chella cammera, va vide si s’è scetato.

LISETTA: Subito. (Via a sinistra. Felice va appresso.)

ALESSIO: Dove andate?

FELICE: Andavo appresso.

ALESSIO: No, voi dovete servirci a tavola, andate con l’altro servo.

PEPPINO: D. Felì, andiamo.

FELICE: No, cu ttico, m’appicceco, ritiene! (Viano.)

ALESSIO: Alons, march, a tavola! (Lazzi.) (Tutti via no pel fondo a sinistra. Dopo poco esce Carlo ed entra a sinistra dove sta Lisetta, poi Alessio fa lo stesso, appresso esce Peppino e fa lo stesso, l’ultimo Felice. Dopo poco risortono tutti e quattro come a concerto. Esce Carlo, poi Alessio, poi Peppino, poi Felice con mazzariello in manovia pel fondo a sinistra. Tutto questo senza parlare.)

 

(Cala la tela.)

 

Fine dell’atto primo

 

 


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