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Angiolella e detti, poi Felice.
PASQUALE: D. Giovannino che sta facenno?
ANGIOLELLA: Signò, mò se sarrà susuto, pecché l’aggio visto affacciato a la fenesta.
ANGIOLELLA: S’ha arricettata ha cammera soja, s’ha fatto lo lietto, mò sta pulezzanno le scarpe voste. Ah! Lo vedite ccà, sta venenno.
PASQUALE: Va bene, di a D. Giovannino che venisse mò proprio ccà, ca lo voglio io.
ANGIOLELLA: Subito. (Via.)
PASQUALE (va in fondo): Vedete quanto è esatto stu giovine, che bella cosa.
FELICE (con una scarpa sotto il braccio, ed un’altra che sta pulendo).
PASQUALE: Bravo, bravo D. Felice, vedo proprio che siete un buon giovine.
PASQUALE: Eh, io sono fisonomista, sono sicuro che sposando mia figlia, la vorrete bene assai.
FELICE: Più degli occhi miei, è così graziosa.
PASQUALE: Li 6 cate d’acqua, l’avite tirate?
FELICE: Non ancora, sempre verso le 10 li vaco a tirà.
FELICE: Vi assicuro, ch’è l’unica cosa che io lo fo a stento, so’ 27 canne de fune, aiere sera, le braccie e lo pietto, nun me le senteva.
PASQUALE: Eh, mio caro, bisogna sacrificarsi... quando l’avete fatto per 60 giorni...
FELICE: (Me ne vaco a lo spitale).
PASQUALE: Perché?
FELICE: Pecché doppo tanta fatica llà m’attocca, e vuje me venite a truvà, che sto curcato dinto a nu lettino de chille.
PASQUALE: Basta, levammo lo scherzo adesso vi debbo parlare, io vi ho assegnato questa stanza, ne ho fatto uno studio per le visite in casa; e per farvi acquistare nome aggio fatto mettere n’avviso pe tutta Napoli, così concepito. Giovanni Pastella e Felice Sciosciammocca, Dottori specialisti, il 10 per le malattie nervose, e il 20 comme me dicisteve vuje, per la cura della verruca, o sia porro.
FELICE Sissignore, io levo i porri.
PASQUALE (Felice posa le scarpe): Fenite de pulizzà. Essi danno consultazioni gratuite, dalle 10 alle 12 nel loro studio. Strada Guantai vecchi N. 2. Tutto questo l’ho fatto per farvi fare una bella clientela, per farvi acquistare nome, però, voglio la riconoscenza, voglio che voi mi parlate chiaro.
PASQUALE: La sera andate sempre unito con D. Giovannino, ditemi la verità, dove andate?
FELICE: Andiamo... andiamo facendo visite.
FELICE: Embè si no dove dobbiamo andare.
PASQUALE: Ierisera però, vi siete ritirato ubbriachi.
GIULIETTA: Sì, mbriache! mbriache!
FELICE: (Sangue de Bacco! Chiste sanno tutte cose!). Ah! Ecco ccà Giovannino mò vi dice lui stesso.