Eduardo Scarpetta
'No pasticcio

ATTO QUARTO

SCENA ULTIMA   Eduardo e detti, indi Giovannino e Giulietta, poi Attanasio, Cecilla e Alberto.

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA ULTIMA

 

Eduardo e detti, indi Giovannino e Giulietta, poi Attanasio, Cecilla e Alberto.

 

EDUARDO: D. Giovannino io nun l’aggio lassato li pede, sta saglienno li grade, e si vulite vedé cu chi sta v’avite annasconnere nu poco.

NUNZIATA: Chi è?

PASQUALE: Niente, è mio genero.

FELICE: se scummoghie lo fenucchio.

EDUARDO: Annascunniteve. (Tutti si nascondono. Pasquale prende Felice per l’orecchio e lo fa nascondere. Escono dal fondo Giovannino e Giulietta sempre da pagliaccetto e col mascherino sul volto.)

GIULIETTA: Faustì, ma che saccio, tu nun dice na parola, nun t’haje voluto levà la maschera, ma che haje? Pecché staje accussì? Che forse t’aggio fatto qualche cosa, sciasciona mia, Faustina mia!

PASQUALE (viene avanti con gli altri): Ah, non ne posso più! Birbante assassino!

GIOVANNINO: D. Pasquale!

FELICE: Arrepara, arrepara.

PASQUALE: Mi dispiace che sto in casa di questa signora e non voglio far chiacchiere, ma domani mi darete conto di un procedere tanto vergognoso! (Giovannino rimane avvilito.) E voi, signora mascherina, sappiate che quest’uomo, è ammogliato!

GIULIETTA (si toglie la maschera): Lo !

PASQUALE Che! Giulietta!

GIOVANNINO: Muglierema!

FELICE: Chisto che mbruoglie è!

PASQUALE: Eduardo tu sposerai Mariuccia. (Eduardo bacia la mano a Pasquale.)

FELICE: Chisto guaio aveva passà e l’aggio passato. (Esce Attanasio, Alberto e Cecilia.)

CECILIA: Zi zi, è sorema Faustina, m’ha ditto tutte cose.

ATTANASIO: Sì, ed ha promesso di sposarmi. (D.d. si sente suonare il pianoforte.)

NUNZIATA: Un valzer, andiamo a ballare. D. Pasquà, stasera non si penzano a guai, chello che è stato è stato, stasera ci dobbiamo spassare.

PASQUALE: Oh, ci spasseremo.

GIULIETTA: Balleremo.

FELICE: E domani abbuscheremo.

ATTANASIO: Al ballo, al ballo. (Tutti viano a destra, rimane solo Felice dal fondo esce un servo in ricca livrea, in mano ha un grosso pasticcio, sta per traversare la scena, Felice lo ferma.)

FELICE: Scusa, questo che cos’è?

SERVO: Nu pasticcio.

FELICE: Chi l’ha fatto.

SERVO: Lo cuoco.

FELICE: Comme se chiamme?

SERVO: D. Eduardo Scarpetta.

FELICE: Lo cunosco. E allora ha da essere buono!

 

(Cala la tela.)

 

Fine dell’atto quarto

 

FINE DELLA COMMEDIA


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License