Eduardo Scarpetta
Pazzie di carnevale

ATTO SECONDO

SCENA SETTIMA   Marietta, Virginia e detti poi Alessio.

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SCENA SETTIMA

 

Marietta, Virginia e detti poi Alessio.

 

MARIETTA: Che è stato?

VIRGINIA: Che avite fatto?

CICCILLO: Scappammo, scappammo!

GIULIETTA: Non perdimmo tiempo!

VIRGINIA: E comme, senza sciallo? Senza cappiello?

FELICE: E chesta penza lo sciallo e lo cappiello. Jammoncenne. (Si avviano per la porta a destra. Di dentro forte scampanellata.)

VIRGINIA: La porta! E comme se fa?

CICCILLO: Sangue de Bacco, vuje vedite la combinazione!

MARIETTA: Chillo esce zizio, io me metto paura!

ALESSIO (di d.): D.a Virginia, D.a Virginia!

MARIETTA: Scappa, scappa! (Entra a sinistra. Felice sale sul piedistallo e resta in un’altra posizione.)

ALESSIO (uscendo con carta): D.a Virgì, cancaro, avite ntisa la porta?

VIRGINIA: Sissignore, e steve jenno ad arapì.

ALESSIO: Chiunque è, facitele aspettà no momento fora a la sala, quanno io ve chiammo trasite.

VIRGINIA: Va bene. (Mamma mia che paura, more!) (Via a destra.)

ALESSIO (guardando la statua): Monzù, scusate, me pare che la stauta ha cambiata posizione?

CICCILLO: Sì, sono stato io, ma la rimetto subito. (Esegue. Felice si rimette alla prima posizione.)

ALESSIO: Bravissimo! Che precisione! subeto subeto ve faccio sta dichiarazione. (Scrive a tavolino.)

CICCILLO: (Doppo tanta fatiche, non avimmo potuto ricavà niente, ma io non me perdo de coraggio però).

GIULIETTA: (Pe tutta stasera l’avimmo da lo piattino). (E Feliciello che fa?)

CICCILLO (si avvicina a Felice e gli dice piano): Nuje t’aspettammo abbascio a lu cafè, fujtenne per la porta granne.

ALESSIO: Ecco fatto. ( la carta a Ciccillo.) Domani favorite a mezzogiorno, e vi darò la risposta decisa.

CICCILLO: Va bene. Badate di non toccarla, perché se si guasta voi la pagherete.

ALESSIO: E si capisce. Non dubitate, io non la tocco, anzi adesso calo il portiere per non farla vedere a nessuno. (Esegue.) Oggi la faccio vedere solamente ad un amico mio artista, che se n’intende di questi lavori.

CICCILLO: Benissimo! Addio signore. (Gli la mano.)

GIULIETTA: A rivederci signore. ( la mano.)

ALESSIO: A rivederci Madamigella. (L’accompagna fino alla porta. Ciccillo e Giulietta viano, Felice caccia la testa dal portiere e la rientra subito.) D.a Virgì, trasite.

 


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