Eduardo Scarpetta
La pupa movibile

ATTO TERZO

SCENA SETTIMA   Benedetto, Ignazio, Alfonso, Bonifacio e detto.

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SCENA SETTIMA

 

Benedetto, Ignazio, Alfonso, Bonifacio e detto.

 

BENEDETTO (di dentro): È permesso?

FELICE: Ah, Lo Rettore! lo dico pure a isso; favorite, fratello.

BENEDETTO (fuori): Pace e sanità, fratello! (Si leva il cappello e lo posa.)

IGNAZIO: Sanità e Provvidenza!

ALFONSO: Salve! (Si levano il cappello e lo posano.)

BONIFACIO: Salve!

(Si mettono a bere e mangiare biscotti vicino alla tavola.)

FELICE: Rettore, come va che siete venuti qui?

BENEDETTO: Abbiamo avuto l’invito da D. Nicola Sarachella... un biglietto col quale ci ha mandati a chiamare in tutta fretta per farci prendere parte anche a noi alla cena che stasera, in onore della sposa di suo nipote, e noi, regolarmente, siamo venuti per mangiare e per ridere. (Ridendo.)

FELICE (guarda i tre): finiscene li biscotte e lo vino... piano piano, fratelli... Che ridere, Rettore, qua l’affare ha pigliato no poco de fummo, l’acqua si è intorbidita.

BENEDETTO: Come s’intende?

FELICE: Lo zio, credo, che ha scoperto tutto, ha capito che è na mbroglia, ha capito che quella è una pupa.

BENEDETTO: Possibile!

FELICE: Io così credo, e così è. Pecché tanto a me, che a lo nepote, ha parlato mazzecato assaje? Ha ditto che se fosse ingannato, sarieno guaje pe lo nepote, e pe chi le mano.

BENEDETTO: Questo è grave, fratello! E come si fa?

FELICE: Io pe me diciarrìa de trovarce nuje da coppa.

BENEDETTO: Sicuro.

FELICE: Chiamammo a D. Nicola e dicimmele, che non cacciasse manco no soldo pe lo nepote, perché quella che l’ha presentata, non è femmena, è na pupa.

BENEDETTO: Benissimo!... Che a noi non ci conviene di nascondere la verità.

FELICE: Perfettamente!

BENEDETTO: E come l’abbiamo saputo questo?

FELICE: Me ne sono accorto io, ed ho creduto regolare dirlo a voi.

BENEDETTO: Bravissimo!

IGNAZIO (avvicinandosi con gli altri due): Neh, che cos’è, scusate?

BENEDETTO: (Incominciamo da questi!). Dovete sapere, fratelli, che la sposa di D. Angiolillo, non è una donna, è una pupa movibile...

I TRE: Come!... (Ridendo.)

IGNAZIO: Una pupa movibiie? (Lazzo di soffocarsi col biscotto.)

FELICE (gli dei pugni nelle reni): E a chisto no biscotto de 3 mise chi nce io leva da la gola! Perfettamente, è na finzione che lo nepote pe se piglià 200 mila lire da lo zio.

ALFONSO: Nientemeno?

BONIFACIO: Una truffa?

IGNAZIO: Una cattiva azione!... E come l’avete appurata, fratello.

FELICE: Sono stato io che l’ho scoverto.

BENEDETTO: Bisogna dire tutto allo zio.

I TRE: E si capisce!

 


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