Eduardo Scarpetta
La pupa movibile

ATTO TERZO

SCENA OTTAVA   Nicola e detti.

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA OTTAVA

 

Nicola e detti.

 

NICOLA (dalla seconda a sinistra): Che bella cosa! Che bella cosa! Me l’aggio abbracciata e me l’aggio vasata, non mporta ch’aggio avuto nu punio mpietto! (Vede gli altri.) Oh, vuje state ccà?... Assettateve, assettateve... E quanno site venuti?

BENEDETTO: In questo momento. Pace e sanità.

IGNAZIO-ALFONSO:  Salve

BONIFACIO: Salutem dico vobis.

NICOLA: A grazia vosta.

IGNAZIO: Per omnia saecula saeculorum.

NICOLA: Ammen. Assettateve. (Seggono.) Io v’aggio voluto invità, primma pavè l’onore d’averve a cena co me stasera, e pe ve conoscere la bella figliola che Ngiulillo s’ha scegliuto. Capisco che è una cosa che non ve fa troppo piacere, pecché Ngiulillo, l’intenzione soja era chella de farse preveto; ma sostato io, io propro che l’aggio fatto cagnà pensiero, pccché dico che quanno no giovene è buono, è buono sempe!

FELICE: (Nun lo date retta, chillo lo fa pe nce scanaglià... ha ditto che tene le nespole ammature). (A Benedetto.)

BENEDETTO: (Ho capito). Voi siete suo zio, e non dovete dar conto a nessuno del vostro operato; ma però ho l’onore di dirvi: che quando un giovine ha delle idee religiose, a distorglielo, non mi pare corretto. Del resto, vostro nipote non mi pare che avesse ancora abbandonata l’idea di prendere il voto.

NICOLA: Come s’intende?

BENEDETTO: Prego. (Offre tabacco; gli altri preti lo imitano.) Quelle, sono idee, sono pensieri, sono doni che nascono con l’uomo, ed è folle colui che possa credere di scardinare quelle massime... folle!

I TRE: Oh! Folle!

NICOLA: (Ma che dice chisto, io non lo capisco). Scusate, aggiate pacienza, spiegateve meglio.

FELICE: Ecco qua, signore... Voi col vostro carattere, con le vostre idee libere, avete facilmente creduto che vostro nipote avesse in un momento cambiato pensiero, e si fosse veramente ammogliato! Ma come poteva succedere ciò? Ad una pianta di gelsomino che nasce per poter un giorno profumare quel sito in cui l’avete destinata; (forte) potete voi, con qualunque potenza, qualunque forza, fargli perdere l’odore e la fragranza? Folle colui che pensa soltanto ad una simile cosa. Oh! Folle!

I TRE: Oh! Folle!

IGNAZIO: Folle!

NICOLA: (Ma ched’è sta folla?). Sentite, io confessa la gnoranza mia, ma non ve capisco.

IGNAZIO: Ecco qua. (Prende tabacco con lazzo.) In altri termini, il giovine vostro nipote, non ha tenuto la forza di cambiare pensiero...

NICOLA: E pecché? (Con lo stesso tuono.)

IGNAZIO: E per salvarsi, ha cercato con un’astuzia, di farvi contento. Oh, se non fosse stato così, l’avrei dichiarato folle.

I QUATTRO: Oh, folle!

NICOLA: (N’auta vota la folla!).

BONIFACIO: Permitte domine, Nicola, quod ego intromittam in hoc negotio.

NICOLA: (Che chillo ).

BONIFACIO: Quod natura dat nemo tollere potest! Non oportet obstaculare passus invenis, qui vult se facere sacerdotem, vos autem ex contrario commitite summum peccatum, quod femina est infernum personificatum! Oh, insanus!

I QUATTRO: Oh, insanus!

NICOLA: (Chillo m’avarrà ditto nu cuofeno de male parole, e io non lo pozzo risponnere, pecché ha parlato turco). Insomma io pe quanto aggio potuto capì, vuje nce l’avite cu mico e cu nepoteme, pecché non avarrisseve vuluto che se fosse nzurato; ma ve torno a dicere, che la volontà è stata la mia, e credo che avesse fatto buono!

BENEDETTO: Oh, questo lo vedremo più tardi, alla presentazione della sposa. (Ride.)

IGNAZIO: Della bella figliuola scelta. (Ride.)

FELICE: O per meglio dire del magnifico lavoro meccanico. (Ride.)

TUTTI: Ah, ah, ah, ah!

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License