Eduardo Scarpetta
Quinnice solde so’ cchiù assaie de seimila lire

ATTO PRIMO

SCENA SESTA   Nicola, e detti.

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA SESTA

 

Nicola, e detti.

 

NICOLA: Che volite?... Guè, Pulicené, te saluto.

PULCINELLA: Alla razia toja, Nicò...

LUCREZIA: (Nicò, agge pacienza, chesta è na mezza lira va da lo cafettiere derimpetto, e fanne portà latte, cafè e pane).

NICOLA: (Va bene). (Per andare.)

LUCREZIA: (Guè, Nicò, non lo portà ccà, miettelo alla cammera appriesso).

NICOLA: (Va bene). (Via.)

LUCREZIA (piano a Pulcinella): (Capisce, si , D. Felice lo vede e nce conviene de mmitarlo).

PULCINELLA: (Aggio capito).

ASDRUBALE: Andiamo, scrivete. (Leggendo e dettando.) L’asino ed il cavallo.

PULCINELLA: O pure fate così: D. Asdrubale e D. Felice.

ASDRUBALE: Ma che vuò scola, o no?

FELICIELLO: (Se potessi rimaner solo con lei!).

ASDRUBALE: Scrivete. Un asino portando una grossa soma...

FELICIELLO (scrivendo): (Te no punio nfronte m’ha ditto, e pecché?).

ASDRUBALE: Avete fatto?

FELICIELLO: Sissignore.

ASDRUBALE: Incontrò per istrada un cavallo.

FELICIELLO (ripetendo): Cavallo.

ASDRUBALE: E gli disse fammi il favore.

PULCINELLA (ridendo): (Vuje vedite chillo che le mpara!).

FELICIELLO (c.s.): Il favore.

ASDRUBALE: Di aiutarmi a portare metà del mio peso.

PULCINELLA: Lo ciuccio se fidava a dicere tutte sti cose!

FELICIELLO: (Io non arrivo a sapere il perché!).

ASDRUBALE: Che state dicendo?

FELICIELLO: No... voleva sapere una cosa: Metà si scrive con l’accento sopra a l’a?

ASDRUBALE: E si capisce.

FELICIELLO: Metà del mio peso.

ASDRUBALE: Il cavallo gli disse: No, mio caro amico non posso.

PULCINELLA: Io crepo, non ne pozzo cchiù! (Ridendo.) Tu che le mpare a chillo povero guaglione? E chillautro che se sta zitto, e scrive... L’aseno diceva... nfaccia a lo cavallo... ajutame a portare... Lo cavallo diceva.., non posso, mio caro amico... Uh mamma mia, io crepo!

ASDRUBALE: Puozze crepà veramente, va, te lo dico co lo sango all’uocchie. Non sapeva che era succieso!... Vuje vedite chisto non me lassà ire!

PULCINELLA: Comme, tu non haje ditto?

ASDRUBALE: Che nce have che fa. Chella è na favola. Che d’è, l’asino parlava?

PULCINELLA: Embé, tu non parle?

ASDRUBALE: le chiave lo calamaro nfaccia.

MARIUCCIA: Comme site curiuso.

ASDRUBALE: Scrivete, D. Felì, non le date udienza. Dove siamo rimasti.

FELICIELLO (leggendo): Mio caro amico, non posso.

ASDRUBALE: L’asino stanco cadde, e morì.

FELICIELLO (c.s.): Morì.

ASDRUBALE: Allora il padrone prese tutta la soma e la pose sul cavallo.

FELICIELLO: Sul cavallo.

ASDRUBALE: Ed è anche la pelle dell’asino.

FELICIELLO: La pelle dell’asino.

ASDRUBALE (prende il quaderno e legge): “L’asino ed il cavallo. Un asino portando una grossa soma, incontrò per istrada un cavallo, e gli disse... due punti... Fammi il favore di aiutarmi a portare la metà del mio peso... punto. Il cavallo gli disse, due punti no mio caro amico, virgola, non posso... punto... L’asino stanco, virgola, cadde e morì.., punto e virgola. Allora il padrone prese tutta la soma e la pose sul cavallo ed anche la pelle dell’asino”. Il carattere è un poco cattivo, ma non fa niente...

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License