Eduardo Scarpetta
L'albergo del silenzio

ATTO TERZO

SCENA SETTIMA   Ciccillo e detti, poi il Commissario.

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SCENA SETTIMA

 

Ciccillo e detti, poi il Commissario.

 

CICCILLO (dalla destra con biglietto da visita. A Felice): D. Felì fora ce sta stu signore. M’ha dato sta carta de visita pe D. Michele.

MICHELE: Pe me? Chi è? (Legge:) «Alfonso Piretti, Commissario di P.S.». Oh, ma chesta è bella ! Vedimmo de che se tratta! (Va alla porta.) Favorite... favorite...

COMMISSARIO (dalla destra): Scusate se vengo a disturbarvi. Il signor Michele Galletti?

MICHELE: Sono io!

COMMISSARIO: Voi?... Forse ieri sera, con poca luce in quello albergo, non potetti riflettervi bene... E poi... avevate il visto tutto nero!

MICHELE: Io?!...

COMMISSARIO: L’Ispettore, avendo accertato che voi stavate come perito, vi manda a dire di non incomodarvi per quella chiamata, perché è inutile!

MICHELE: Bravissimo! E ringraziate l’Ispettore! Ma adesso guardatemi bene: avete arrestato proprio me, ieri sera?

COMMISSARIO: Voi, sì... Michele Galletti!

FELICE (a parte): (Così si passa un guajo!...).

MICHELE: Badate bene a quello che dite, signor Commissario... Voi, con me, avete arrestato anche una donna... la signora Sciosciammocca?

COMMISSARIO: Sicuro!

MICHELE: Ed è questa signora?... (Mostra Rosa.) Guardatela!

COMMISSARIO: Questa?... (Osservandola.) Non mi pare, veramente!

ROSA (al Commissario): Vi prego di guardarmi bene, signor Commissario... perché qua ci va dell’onor mio!...

COMMISSARIO: Ma vi ripeto che non mi pare questa la signora!

MICHELE: E nemmeno io sono quello che avete arrestato!

COMMISSARIO (stupito): Possibile?

MICHELE: Possibilissimo! Voi avete arrestato un uomo e una donna che vi hanno dato i nostri nomi!

COMMISSARIO: Ma scusate: questo da dove risulta?... Chi lo dice?...

MICHELE: Lo potranno dire gli altri che si trovavano presenti ieri sera: i testimoni!...

COMMISSARIO: Aspettate: io tengo segnati i nomi degli altri che furono arrestati. Vediamo... ci fosse qualcuno che conosce?...

MICHELE: Vediamo!

ROSA (con gli occhi al cielo): Cielo, salvami l’onore... la reputazione... il decoro!...

COMMISSARIO (dalla tasca prende una carta e legge): «Raffaele Pagnotta... Domenico Fardini... Beatrice e Giuseppina Raviòli, ballerine di San Carlo... Bartolomeo Piselli, suonatore ambulante... Avvocato Antonio Raspa e quattro sue nipoti...».

ROSA (sollevata): Ah! D. Antonio! Chisto è isso! Chisto me cunosce!

FELICE (avvilito, a parte): (Stateve bene!...).

CONCETTA (avvilito, a parte): fatto lo guajo!...).

COMMISSARIO: E dove sta questo avvocato Antonio Raspa?

ROSA: Sta ... dinta a sta cammera! Aspettate nu mumento! (Chiama dalla porta a sinistra.) D. Antò... D. Antò... venite ccà... ascite ccà ffora...

 


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