Eduardo Scarpetta
Romanzo d'un farmacista povero

ATTO SECONDO

SCENA QUINTA   I II II e IV Signore poi Elisa e Carmeniello indi Saverio.

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SCENA QUINTA

 

I II II e IV Signore poi Elisa e Carmeniello indi Saverio.

 

I SIGNORE: Ah, ma questa è una cosa curiosa, stasera non si trova nessuna carrozza.

II SIGNORE: E dire che non tenimmo manco mbrello.

I SIGNORE: Arrivammo fino a Toledo, e llà ce pigliammo na carrozzella. (Vanno.)

III SIGNORE: Cheste socose proprio de pazze! Quanno maje doppo a lo teatro non se sotrovate carrozzelle?

IV SIGNORE: Avessene fatto sciopero?

III SIGNORE: E lo sciopero justo a chestora l’avevano ? Avanzammo lo pede. (Viano.)

ELISA: Ma tu hai detto al cocchiere d’aspettarci vicino al teatro?

CARMENIELLO: Comme? Anze l’aggio ditto all’11, so’ l’unnece e mmeze.

ELISA: Che sarà successo?

CARMENIELLO: Chillo lo vedarrate venì... basta, me soportato buono?

ELISA: Fino adesso non c’è male, ma se non parli fai meglio.

CARMENIELLO: Comme! Non parlo adderettura?

ELISA: Poche parole.

SAVERIO: (Eccola ccà!). è una cosa veramente che non si può capire, stasera tutto il pubblico non trova carrozze... io meno male che tengo la mia.

ELISA: Dunque non è successo solo a noi questa cosa?

SAVERIO: Ah, no signora, a tutti è successo l’istesso, nessuno ha trovate carrozze stasera.

ELISA: Ma come va?

SAVERIO: E chi lo sa... fra breve però arriverà la mia carrozza, se la signora volesse profittare, sarei troppo fortunato.

ELISA: Volentieri zio cosa ne dite?

CARMENIELLO: Subito che i cocchieri hanno fatto lo scioglimento...

SAVERIO: Lo sciopero?

CARMENIELLO: Ah, già lo sciopero, sarebbe buono.

SAVERIO (stringendo la mano a Carm.): Grazie. A chi ho l’onore di stringere la mano?

CARMENIELLO: Al Cavaliere Corebello, e sono zio di mia nipote qui presente.

SAVERIO: Sono veramente fortunato di averla conosciuta Conte Saverio Chichione, ai suoi comandi.

CARMENIELLO: Preghiere sempre.

SAVERIO: V’è piaciuto lo fatto... (lazzi) la rappresentazione di Fatteniza.

CARMENIELLO: (Fate ammatura!).

ELISA: Sono artisti veramente di merito.

SAVERIO: Sì, ma io non ne ho capito niente.

CARMENIELLO: (Chisto è comme a me).

SAVERIO (caccia la tabacchiera): — Posso affrirle? (A Carm.)

CARMENIELLO: Oh grazie. (Prende una pizzicata.) Bellissima questa tabacchiera! è oro?

SAVERIO: Sicuro! Oro massiccio! Le piace?

CARMENIELLO: Moltissimo.

SAVERIO: Se la tenga.

CARMENIELLO: Troppo buonograzie. (La conserva.) (Nce l’aggio sotto a lo colpo!)

ELISA: (Che diavolo hai fatto!?).

CARMENIELLO: (Signò, nce la mpignammo, nuje stammo disperate).

SAVERIO: Mi dispiace che la signora sta aspettando.

ELISA: Soltanto pare che incomincia a piovere.

CARMENIELLO: Sì, cadono dei coccioloni.

SAVERIO: (Cadono pere e tunninole. E chillo cancaro de Totonno addè è ghiuto?).

 


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