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Vitaliano Ravagli -Wu Ming
Asce di guerra

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  • Titoli di coda [2000]
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Titoli di coda [2000]

 

 

 

Sulla storia di Vitaliano Ravagli:

Un sentito ringraziamento a Carlo Lucarelli, per averci presentato Vitaliano.

Grazie anche a: Loretta Federici, per l'assistenza e l'apporto "logistico"; Paolo Bernardi e Fabrizio Tampieri del settimanale imolese Sabato Sera; Avv. Giorgio Pierre Santi, per la corretta trascrizione delle frasi in dialetto imolese.

 

Sulla guerra partigiana e gli espatri clandestini all'est:

Ringraziamo i combattenti partigiani: "Mirco" (Graziano Zappi); "Drago" (Vittorio Caffeo); "Sole" (Elio Gollini); "Piccolo"/e Fatór (Orfeo Sabattani); "Ernesto" (Aroldo Tolomelli); "Ming" (Carlo Venturi), "Cito" (Vincenzo Martelli).  A Mirco va un ringraziamento particolare, per averci aiutato in diverse ricerche storiche.

Nerio Sarti è un personaggio immaginario.

Grazie anche a: senatore Giuseppe Fiori (semel abbas semper abbas); Francesca Minganti, moglie di Teo; Istituto Storico Provinciale della Resistenza, via Castiglione 25, Bologna; Istituto regionale "Ferruccio Parri" per la storia del movimento di Liberazione (Emilia-Romagna).

"Io sono una macchina, condannata a trangugiare i libri per buttarli fuori in forma diversa sul letamaio della storia." (Karl Marx).

 

Daniele Zani

Daniele Zani è un personaggio immaginario.

Tutto ciò che riguarda la storia di famiglia di Daniele è immaginario: se cercate Castelfiorino su una carta della provincia di Bologna, non lo troverete mai, ma la storia di Sergio Zani detto "Soviet" è liberamente ispirata ad alcuni episodi di strategia della tensione ante litteram e lotta di classe avvenuti nel bolognese nell'immediato dopoguerra, uno su tutti il caso della bomba nella canonica di Ceretolo (20/09/1947), che servì da pretesto per ordire una montatura e arrestare tutto il gruppo dirigente del PCI di Casalecchio di Reno.

La figura del carabiniere Gavino Garau è ispirata (nemmeno troppo liberamente) al famigerato maresciallo Silvestro Cau, operante a Castelfranco Emilia, responsabile delle "inchieste" sulla banda del "Triangolo della morte". Tutte le torture descritte al cap.4 si trovano nel testo di un'interrogazione parlamentare del senatore del PCI Umberto Terracini, che presentò anche una denuncia contro Cau alla Procura Generale della Corte d'Appello in Roma, 21/05/1952.

La figura del tenente Alberto Rizzi ricalca quella del suo quasi omonimo Rizzo, che scrisse un memoriale sugli abusi di Cau, e per questo subì provvedimenti disciplinari. Lo stralcio del memoriale è ripreso testualmente dal vero dossier Rizzo, su cui si basarono l'interrogazione e la denuncia di Terracini. Solo i cognomi sono fittizi.

Nessuno ammazzò a mani nude Silvestro Cau. Di lui perdiamo le tracce alla metà degli anni Cinquanta.

Il personaggio di Gabriele Trentani è immaginario, così come le Assicurazioni che portano il suo nome. Qualsiasi caso di omonimia è quindi da ritenersi frutto di pura coincidenza. La sua vicenda è liberamente ispirata a quella di un personaggio reale, ma è qui riportata per il suo valore simbolico.

Grazie a tutti gli amici che abbiamo vampirizzato e fatto interagire con Zani Sr. e Jr.: Domenico "Meco" Mucignat; Daniele Vasquez Pizzi Contreras de Castrelo do Minho (che in realtà vive a Roma e non fa il libraio); Leonardo Mantovani; Emidio "Mimì" Clementi; Bernardo Iovene; Giovanni Gandolfi, a cui Zani deve restituire il CD; Gianluca Perticoni, fotografo dell'agenzia Eikon di Bologna; Valerio "Ciano" Monteventi; Alberto Rizzi, del cui nome e cognome continuiamo ad abusare in ogni romanzo.

Le canzoni citate nei capitoli sono: "Seychelles ‘81" dei Massimo Volume, dall'album Privé (Mescal 1999); "Chrome" dei Jesus Lizard, dalla raccolta Bang! (Touch and Go, 2000).

 

Sui casi seguiti da Daniele Zani:

La vicenda di Said Moukharbel è ispirata a migliaia di anonime storie quotidiane, ma alcune scene descritte nel libro si ispirano ai fatti bolognesi di via Rimesse, via del Pallone e via Altura (autunno 1998).

Mentre scrivevamo la seconda parte del libro è partita, con epicentro a Brescia, una grande lotta di migranti sans papiers, la prima completamente auto-organizzata. Siamo con loro, contro la mostruosità dei "centri di permanenza temporanea" e per la libertà di movimento senza frontiere. Nessun essere umano è "illegale". 

Il caso di Trattamento Sanitario Obbligatorio raccontato nel libro è liberamente ispirato a un fatto reale, raccontatoci da Bernardo. Qualsiasi somiglianza con istituzioni e funzionari realmente esistenti è da considerarsi casuale.

 "Paperoga" è un personaggio immaginario.

Grazie anche a: Manuela, lei sa perché. Per sdebitarci, abbiamo chiamato "Manuela" la praticante dello studio di Paperoga.

 

Sulle guerre d'Indocina:

Paride Storti è un personaggio immaginario.

In occidente non esiste un sistema standard di latinizzazione dei nomi laotiani. Abbiamo adottato quello proposto nel 1994 dal prof. Peter Koret, con le modifiche introdotte da Martin Stuart Fox, autore di A History of Laos, Cambridge University Press, 1997. Si è fatta eccezione per la capitale Viang Chan, "nota" in occidente come Vientiane. Chi volesse approfondire la conoscenza del Laos con una ricerca su Internet, tenga presente che Sūphanuvong diventa "Souphanouvong", Suvanna Phūmā  diventa "Souvanna Phuma", Phetxarāt diventa "Phetsarath".

Per i nomi cinesi un sistema standard esiste, è il pinyin, che essendo l'unico riconosciuto dalla Cina Popolare ha ormai soppiantato il vecchio Wade-Giles (es. Mao Zedong anziché Mao Tse Tung). Per motivi tecnici, in occidente se ne usa spesso una versione semplificata, priva di segni tonali (es. Mao Zedong anziché Máo Zédōng). Abbiamo adottato tale trascrizione. Si è fatta eccezione per nomi rimasti ancorati alla precedente trascrizione (es. Chiang Kai Shek anziché  Jiang Jieshi).

Per i nomi vietnamiti ci siamo adeguati alle trascrizioni in uso nella pubblicistica italiana degli anni Sessanta e Settanta.

Grazie a: Roberto Sassi, per averci chiarito il dibattito sulla "onda umana" all'interno del Partito Comunista Cinese; Sergente Ervin "Dave" Davis dell'Aviazione americana, reduce della guerra in Laos; Allegra Calderoni, per aver trovato la storia di Fausto Ferro.

I due più importanti siti sul Laos visitati da Zani sono:

http://www.vientianetimes.com

http://www.angelfire.com/in/Laos

"I'm prepared to scour the Earth for this motherfucker. If Butch goes to Indochina, I want a nigger hidin' in a bowl of rice, ready to pop a cap in his ass." (Marsellus Wallace, Pulp Fiction, 1994)

 

Postilla sui regimi nati dalle guerre d'Indocina:

«Il movimento socialista mondiale, anzi ogni forma di movimento antisistemico, così come ogni rivoluzione e ogni stato socialista, sono stati prodotti in tutto e per tutto dal capitalismo storico […] perciò riflettevano tutte le contraddizioni e tutti i vincoli del sistema. Non potevano e non possono fare altrimenti.

I loro difetti, i loro limiti, i loro effetti negativi… sono tutte cose che hanno molto più a che vedere con il fatto che questi stati continuano a essere dislocati nelle zone periferiche e semiperiferiche dell'economia-mondo capitalista, che non con le caratteristiche peculiari di un nuovo sistema socialista. Le poche briciole che sono state a disposizione delle classi lavoratrici, nel capitalismo storico, sono sempre state concentrate nelle aree centrali.

Il giudizio sui movimenti antisistemici e sui regimi da loro creati… può consistere solo nel chiedersi quanto grande sia stato il loro contributo alla lotta mondiale per la transizione dal capitalismo a un ordine-mondo egualitario e socialista. […] Ogni spinta positiva ha comportato conseguenze positive ma anche negative. Ciascuna debolezza del sistema in una direzione lo ha rafforzato in un'altra direzione. Ma non necessariamente allo stesso livello! La questione è tutta qui.

Non c'è dubbio che il contributo maggiore dei movimenti antisistemici sia consistito nella loro fase di mobilitazione. Nell'organizzare la ribellione, nel trasformare la coscienza, essi sono stati forze liberatorie […] Una volta che questi movimenti hanno assunto il potere politico nelle strutture statali, essi hanno agito meno bene, perché sono cresciute in proporzione geometrica le pressioni [interne ed esterne] affinché modificassero la loro spinta antisistemica. Tuttavia, ciò non ha significato un bilancio del tutto negativo […]

La lotta per la libertà, l'eguaglianza e la fraternità si protrarrà a lungo e il luogo della lotta si sposterà sempre più all'interno della comunità mondiale delle forze antisistemiche.» (Immanuel Wallerstein, Il capitalismo storico, Einaudi, Torino 1985)

 

Infine

Questo libro è stato scritto da Wu Ming 1 (Roberto Bui), Wu Ming 2 (Giovanni Cattabriga), Wu Ming 3 (Luca Di Meo) e Wu Ming 4 (Federico Guglielmi), nonché ovviamente dal compagno Gap (Vitaliano Ravagli).

Gli ultimi ringraziamenti vanno a: Wu Ming 5 (Riccardo Pedrini); Cinzia e Licia per la copertina; Marco Dimitri, il nostro webmaster (http://www.wumingfoundation.com); Roberto Santachiara, hasta siempre comandante!

Terminato e spedito all'editore il 4 luglio 2000.

 

 

 

 





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