Novella
1 I | da tutti che Giovan Bello era venuto da Zeno dei Martinetti
2 I | da Bortolo, raccontò come era andata la faccenda. Giovan
3 I | condizioni cattivissime; era stato carbonaio cinque anni
4 I | conclusione: il partito per Sabina era tutt'altro che splendido,
5 I | voleva a Giovan Bello e che era a cognizione di tutti, ella
6 I | genere, che la fanciulla non era tale da crucciarsene ed
7 I | gli stivaloni da viaggio; era in maniche di camicia e,
8 I | La sera Zeno, ch'era solito andare da Bortolo,
9 I | passò in mezzo al cortile. Era buio pesto; soffiava un
10 I | Valle di Flesio: l'asino era guidato da Giovan Bello
11 I | poco a poco malinconica. Era stabilito che ella si ricovrerebbe
12 I | vuoti della cassa e, se ella era povera, tanto meglio: non
13 I | Pervennero alla capanna: era molto umida e vi si respirava
14 II | era=3, novelle 1869 [nm] (, (
15 II | benedizione. Don Paolo non si era lasciato smuovere nè da
16 II | scienza.~Quel giorno Veronica era malata. Aveva dolori di
17 II | fracasso in paese e questo era segno che tutti stavano
18 II | parte. E fu una fortuna che era in ritardo, altrimenti Lindo
19 II | Realmente egli non era soddisfatto di Pietro. Pietro
20 II | A cagion della recita si era inimicato don Paolo che
21 II | maturano le nespole.~Lindo era adiratissimo. Volgeva nel
22 II | effetti del suo turbamento ed era una sconcezza, una noia
23 II | realmente sua moglie non era in teatro e che non c'era
24 II | era in teatro e che non c'era nè anche il cugino Pietro.
25 II | che gliela otturavano. Si era anche dipinto di carmino
26 II | diedero un gemito. L'effetto era meraviglioso. Chiunque sarebbesi
27 II | adamitico.~La buaggine commessa era grave; necessario ripararvi
28 II | camera matrimoniale. Tutto era al posto come un'ora prima.
29 II | sossopra, ma il pannolino era irreperibile. Finalmente,
30 II | maglia a squame di pesce, era seduto davanti alla tavola
31 II | inchiostro. Sul proscenio era già pronta una piccola erma
32 II | con voce sepolcrale s'egli era proprio il figliuolo di
33 II | deliquio e quella donna era Veronica!~ ~*~* *~ ~- Se
34 II | virtù. Non dessero scandalo: era una vergogna; la gente se
35 II | per l'umidità. Nel mezzo era apparecchiata una tomba
36 II | del palco scenico la si era fatta troppo corta, nè G.
37 II | intelligente prontezza, come non si era mai fatto nè anche le altre
38 II | quale dietro la tomba si era condotto carponi fin là,
39 II | mormorò Lindo. - Ed io che mi era messo in mente...~In quella
40 II | vedere altro. Il dramma era finito.~ ~ ~ ~
41 III | gettatavi durante il giorno, s'era liquefatta al calore degli
42 III | la pietra dello sporto. S'era voltato a sinistra e panf!
43 III | desiderio di scaldarsi gli era stato fatale. A venti metri
44 III | egli, geloso di Violante, era stato ad un pelo di buttar
45 III | Oh! per Scolastica non c'era pericolo. Nessun rivale,
46 III | Ma, siccome quell'altro s'era voltato, ella scappò bruscamente.~ ~*~* *~ ~
47 III | tale inconveniente l'uomo era bello, secondo l'espressione
48 III | Bondione. Il portafoglio era vuoto: prima conteneva un
49 III | mangiò di buon appetito. Si era fatta la minestra di riso
50 III | che lo sportello del forno era aperto.~- Sciocco! - pensò. -
51 III | l'emozione. Dunque non c'era dubbio. Il principale aveva
52 III | che avverrebbe? Una bega era inevitabile. E che razza
53 III | Fortuna poi che il forno era spento. Se no, questa era
54 III | era spento. Se no, questa era proprio l'occasione per
55 III | Siccome l'uscio della camerina era chiuso, egli con un fortissimo
56 III | lettuccio, naturalmente, non era toccato; al capezzale stava
57 III | Rientrò dal cortile, donde era partito poco prima. Quando
58 III | Come! signor padrone! non era in casa? oh! quale imprudenza!
59 IV | innocente nel fallo in cui era precipitata. Quando comprese
60 IV | la risoluzione minacciata era proprio irremovibile, quando
61 IV | solo Vittorio, pensando che era meglio così, perchè d'ora
62 IV | lesse avidamente. Ma non era ancora arrivata alla fine
63 IV | lusinghe: il disinganno era completo. Perciò, dispersa
64 IV | altissime, dove, orfana, era sorta semplice ed ignara
65 IV | visto insomma che non c'era più dubbio, manifestò la
66 IV | esasperata dalla persecuzione, era capace di ogni follia.~Appena
67 IV | viscere...~La piccola creatura era fredda ghiacciata.~Giulia
68 IV | fossero i fremiti della terra.~Era nella stessa campagna, in
69 IV | cieco, troppo semplice, era stato egli ad aprirgli ogni
70 IV | me ne rammento..." - Ma era inutile; Giulia non rispondeva;
71 IV | tenendo le palme congiunte, era in piedi silenzioso, fermo
72 IV | marmo bianco, anch'essa era sepolta nell'ombra; i balaustri
73 V | Storiella invernale.~ ~Martino s'era messo a letto la sera del
74 V | presente una sventura. Fermo era partito alla volta di Corteno,
75 V | isposarvi la sua Annita. S'era fissato il giorno di Santo
76 V | quattrini!~Il Natale quindi era passato tra loro due; era
77 V | era passato tra loro due; era passato tristemente, nella
78 V | tutti a casa.~La vecchia era persuasa. Di nascosto però
79 V | prima di giungere dove era Fermo, erano altre valli,
80 V | Natale, capì sùbito che cos'era.~- È malato il vostro? -
81 V | su le montagne il sereno era scomparso dietro un velo
82 V | pulendosi dal fango ond'era inzaccherato. E nel suo
83 V | nuovamente in quella casuccia dov'era trascorsa la sua fanciullezza,
84 V | in fondo alla valle, vi era poi ripetuto migliaia di
85 VI | asciugavasi le guancie bagnate. Era uno sfogo di cui da gran
86 VI | un anello del muro, poi era entrato nella cucina.~-
87 VI | Paolo a Castelletto. Egli si era impancato sul portone dell'
88 VI | come di una nemica? Ah! le era toccato una grossa croce.
89 VI | carte col proprietario. Era in vena, quel giorno; vinse
90 VI | partita col padrone. Questi era di cattivo umore; forse
91 VI | qualcheduno. In fin dei conti egli era un uomo giusto e ragionevole;
92 VI | Più serio, costui non si era permesso di ubbriacarsi.
93 VI | tasche la fune di cui si era munito durante il giorno.~-
94 VI | precipitosa.~Paolino si era appoggiato con la schiena
95 VII | e beffardo. La Roncaglia era deserta.~- Oh! oh! - mormorò
96 VII | sorriso mesto ma calmo. Egli era sicuro del fatto suo. Parlerebbe
97 VII | Piuttosto morire. Benvenuto era un imbecille. Non sapeva
98 VII | dire, ma la sua famiglia era in buone condizioni. Dote?
99 VII | tranquilla. Ci pensasse, era giusto, ma non dubitasse
100 VII | Nulla di più seducente: era una cosa da scoppiar dalle
101 VII | nel suo offizio.~Maometto era il più ricercato. Mezzo
102 VII | sudata. Come se la godeva! era stata una bella trovata,
103 VII | che fame! ma che!... non c'era niente al mondo che pagasse
104 VII | la casa di suo cognato; era chiusa e non potè entrare.
105 VII | alla svelta sotto i pini, era arrivato presso il vicolo
106 VII | sapeva bene!~La cucina era buia e silenziosa; le porte
107 VII | mezzanotte, Benvenuto rincasò. Era alticcio e di buon umore.
108 VIII| orologio di papà Gedeone era un orologio svizzero dell'
109 VIII| sbagliato di un attimo e non s'era mai dimenticato di suonar
110 VIII| intelligente.~Lorenzo ferraio era, dopo Gedeone, il più entusiasta
111 VIII| suo maggior divertimento era mostrare che per lui non
112 VIII| portatolo a Nininovogorod, era stato costretto cederlo
113 VIII| Guglielmo Tell moveva gli occhi era una vittima nuova caduta
114 VIII| a pezzi. L'orologio, ch'era legato ad un gancio della
115 VIII| percuotere contro il suolo, si era fermato. Così la vedova
116 VIII| complimento, corpo di una saetta. Era questa la maniera di riceverci?
117 VIII| Gedeone, se non ve l'ho detto, era anche munito d'una sveglia;
118 VIII| scendeva in giù quanto era lunga la funicella facendo
119 VIII| testa di Guglielmo Tell: era una musica fortissima, che
120 VIII| risa, tanto quella cosa era buffa.~Martuccia stessa
121 VIII| sonora scampanellata e, quand'era in vena, saltando con fretta
122 VIII| confessarti!~E, dacchè la sveglia era stata aggiunta all'orologio,
123 VIII| di novembre papà Gedeone era uscito un momento a pigliare
124 VIII| fece scappar sua figlia che era in piedi sopra una seggiola
125 VIII| tenendogli alta la lucerna: non c'era che dire, bisognava che
126 VIII| qualche guasto, l'orologio era forse rovinato.~Ed intanto,
127 VIII| sorrideva. Quanto a papà Gedeone era proprio sconsolato.~ ~ ~ ~
128 IX | che Bonomo dei Pollinetti era partito pe 'l seminario,
129 IX | che in giovanezza Bonomo era stato ad un pelo di farsi
130 IX | grande passo: non vi si era così facilmente risolto
131 IX | visto finalmente ch'ella era inflessibile, una bella
132 IX | allevate da lei. Bonomo era triste e si chiuse in camera
133 IX | don Bonomo dei Pollinetti era in isfacelo. Sgretolavansi
134 IX | pulviscolo rosso.~Ma don Bonomo era felice. Serrò in un armadio
135 IX | perchè mai gli aveva detto ch'era poco lieta della propria
136 IX | impaziente, lo avverti ch'egli era atteso nel plebisterio.
137 IX | riflettendo che Moschetto era diventato un bravo figliuolo.~
138 IX | cadere indietro. Il momento era solenne. Un'imprudenza sarebbe
139 IX | sùbito la propria destra. Era calma e seria.~- Dunque -
140 IX | segnò a dito. La mimica era espressiva.~Don Bonomo abbassò
141 IX | completo della povera Pepa. Era tutto quanto potesse fare.~
142 X | Papà Gedeone si era fatto assai taciturno. Curva
143 X | greggia e piombo fuso. Non le era più concesso uscir di casa.
144 X | un momento di allegrezza era Lorenzo, ferraio che aveva
145 X | eccessivi di quell'invernata, si era guasto e oggi correva disperatamente,
146 X | malgrado gli avvenimenti di cui era stata complice, continuava
147 X | come papà Gedeone, che essa era di Germania.~I colloquî,
148 X | come soffî di mantice. Non era un bel momento, vero? ed
149 X | quindici giorni. Tata (poichè era egli) ritornò a prendere
150 X | senza ritegno. Questa volta era il tallone che tormentavalo:
151 X | dove si fanno le pieghe, era cucita una pezza di cuoio
152 X | rinnegato la pazienza. E non era per quel centinaio di franchi
153 X | che più si rammaricava; era per l'onore della sua arte
154 X | irremissibilmente perduto: era per le ciarle che se ne
155 X | prestavano per burlarlo. Egli era la vittima degli amici,
156 X | scemo.~Quanto a Tata, s'era opposto vivamente che suo
157 X | delle nozze papà Gedeone era di allegrissimo umore. Tata
158 X | orecchio:~- Sapete, già: era Martuccia che metteva i
159 XI | ad entrare. Il baroccio era pronto.~- Io vado - gridò
160 XI | Petronilla?~- Eh! con questo buio era impossibile. Aveva paura.~-
161 XI | raggio e uno dei fanali era andato in frantumi. Quand'
162 XI | spiegazioni di sorta e proseguì. Era forte e coraggioso, ma trovandosi
163 XI | Comunque si fosse, Bortolino o era già spacciato o stava in
164 XI | da animale intelligente era tornato a casa. Nessun dubbio
165 XI | la mano. L'uscio esterno era spalancato: un filo di luce
166 XI | arrivato con suo fratello era Bortolino. La gioia la rendeva
167 XI | si accorse che Bortolino era bagnato di sangue; due solchi
168 XI | Pochi giorni dopo Brunello era venduto ad un mercante girovago
169 XII | Din don dan...~La contrada era piena di gente: uomini donne,
170 XII | chiuse! Anche Procolo ne era commosso, senza capir come
171 XII | sorrideva, felice come non era stato mai.~Arrivarono in
172 XII | schiuse cigolando; l'ostacolo era vinto: i puntelli caddero
173 XII | abbracci, baci ed evviva. Era donna assai allegra ed avrebbe
174 XII | Tutt'insieme la stanza era di bell'effetto e pareva
175 XII | scappare. La sua gloria era, quel giorno, di mostrare
176 XII | si avvertì che la tavola era pronta; i convitati rumorosamente
177 XII | tutte le vivande. Il riso ne era pieno; pieno pure l'arrosto,
178 XII | Procolo si accorse che Luigia era assai triste non mangiava.
179 XII | rissa co' suoi compagni, era scappato chi sa dove, indarno
180 XII | poveri diavoli.~Ma Procolo era sempre triste: una ruga
181 XII | grembiale e quando rientrava era confusa ed inquieta?~- Non
182 XII | alla porta d'uscita. Egli era male in gambe.~- Seguitemi -
183 XII | voce sepolcrale.~ ~*~* *~ ~Era una bella sera. Di quelle
184 XII | verga di acciaio che si era staccata da un de' carri,
185 XII | nel sonno, la persona ch'era là dentro. Si udì un piccolo
186 XII | durante il giorno, quando si era aperto il portone. La povera
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