CAP.
X
L'UNITÀ DI
BOMBARDAMENTO
L'unità da bombardamento
deve possedere una capacità offensiva tale da poter ottenere un risultato di
conveniente entità.
Ho già accennato al principio
fondamentale che deve informare l'azione offensiva dall'alto, e cioè che un
bombardamento aereo deve riuscire a distruggere completamente il bersaglio su
cui è diretto: ciò evita di dover ritornare sullo stesso bersaglio ed, oltre ad
un completo risultato materiale, provoca ripercussioni morali il cui valore, se
non è facilmente determinabile, non può mancare di essere notevolissimo.
Ho quindi detto che
l'unità da bombardamento deve essere capace di distruggere tutto ciò che si
trova su di una determinata superficie - che, a mio parere, dovrebbe essere
quella di 500 metri
di diametro. Base per stabilire la forza dell'unità da bombardamento deve
essere tale superficie - superficie distruggibile.
Determinata la grandezza
della superficie distruggibile mediante criteri di opportunità rispetto ai
bersagli che possono presentarsi, occorre determinare la quantità di materiale
attivo - esplosivo, incendiario e venefico - necessario per distruggere
completamente tutto ciò che può trovarsi sulla superficie distruggibile.
Questa quantità sarà
tanto minore quanto più il materiale attivo sarà efficace. Ora, se si pensa che
dalle quantità di materiali attivi dipende - a parità di altre condizioni - il
numero degli apparecchi delle unità di bombardamento, si comprende quanto sia
vantaggioso usare materiali attivi della massima efficacia.
Stabilita la quantità di
materiali attivi necessari per la superficie distruggibile prescelta, e
conosciuto il rapporto fra il peso delle bombe ed il peso del materiale attivo
che possono contenere, si calcola facilmente il peso totale delle bombe
necessarie per quella superficie distruggibile.
Conoscendo il peso di
bombe che ogni aeroplano può trasportare, si ha immediatamente il numero degli
aeroplani che occorrono per costituire l'unità di bombardamento.
Partendo dalla
supposizione che un quintale di materia attiva fornisca la distruzione completa
in un raggio di 25 metri,
e che, in media, la metà del peso di ogni bomba possa venire data dalla materia
attiva, ho dedotto che, per una superficie distruggibile di m. 500 di diametro,
occorrono 20 tonnellate di bombe. Ammettendo che ogni aeroplano da
bombardamento possa trasportare 2 tonnellate di bombe, sono giunto alla
conclusione che l'unità da bombardamento dovrebbe essere della forza di 10 di
tali aeroplani. Le supposizioni fatte sono contenute nei limiti delle
possibilità attuali, perciò, anche se non esatte in modo assoluto, forniscono
un ordine di grandezza dal quale la realtà non può molto distanziarsi. Certo,
solo l'esperienza potrebbe fornire dati esatti e ad essa bisognerebbe ricorrere
prima di stabilire praticamente la composizione dell'unità da bombardamento.
Ciò a noi, ora, non
interessa; interessa il principio, ed interessa anche sapere, all'ingrosso,
quale potrebbe risultare la forza dell'unità da bombardamento capace di una
superficie distruggibile, all'incirca, di 500 metri di diametro.
Ogni unità da
bombardamento, stabilita con questo principio non rappresenta una potenza
offensiva indefinita che può arrecare un certo danno al nemico:
rappresenta, invece, una potenza offensiva perfettamente determinata,
possedente una capacità distruttiva completa su di una determinata superficie.
Lanciando una di tali unità da bombardamento su di un bersaglio nemico che
possa venire compreso nella superficie distruggibile, si ha la certezza
matematica di distruggere quel bersaglio. La potenza offensiva dell'Armata
Aerea viene ad essere rappresentata da tante superfici distruggibili quante
sono le sue unità da bombardamento, e questa potenza offensiva - meglio:
distruttiva - è possibile gettare sul nemico, dove più conviene, per ottenere
gli scopi che si intende conseguire.
Disponendo di 50
superfici distruggibili di 500
metri di diametro (Armata Aerea, all'incirca di 500
apparecchi da 2 tonnellate di bombe) si possono distruggere, giornalmente, 50
nidi d'aviazione nemici (campi, magazzini, stabilimenti di produzione, ecc.).
Quanti giorni potrebbero occorrere per mettere a terra l'aviazione attuale di
una qualsiasi delle grandi potenze europee?
Quali opposizioni
potrebbero incontrare tali azioni offensive?
Opposizioni aeree ed
opposizioni provenienti dalla superficie.
Delle opposizioni aeree
tratterò parlando delle unità da combattimento, appunto destinate a superarle.
Le opposizioni provenienti dalla superficie non possono esser costituite che
dalle armi contraeree terrestri: dai cannoni contraerei. Dirò come anche
l'azione dei cannoni contraerei può venire contrastata dalle unità aeree da
combattimento, ma, indipendentemente da ciò, resta il fatto che l'efficacia dei
cannoni contraerei non può risultare che minima, sia per la difficoltà di
colpire, sia per l'inevitabile disseminamento di mezzi che impone un tal genere
di difesa. I cannoni contraerei possono certamente produrre delle perdite nelle
unità da bombardamento - perdite limitate - ma in guerra non si può pretendere
di agire senza correre rischi, ed è già molto quando questi rischi si possono
ridurre al minimo. Occorrerà quindi, a tale riguardo, mettersi in grado di
mantenere in efficienza la potenzialità delle unità da bombardamento
provvedendo complementi aerei per ripianare le possibili perdite.
Sempre in relazione alle
perdite alle quali possono andare soggette le unità da bombardamento, converrà
che queste siano costituite da un numero di apparecchi non inferiore ad un
certo limite. Dato, ad esempio, che la potenzialità dell'unità debba essere di
20 tonnellate di bombe, tale potenzialità può venire fornita da 10 apparecchi
capaci di trasportare ognuno 2 tonnellate di bombe, da 5 apparecchi capaci di 4
tonnellate di bombe, da un solo apparecchio capace di 20 tonnellate di bombe
qualora esistesse. Conviene, da un lato, che le unità siano composte del minimo
numero di apparecchi, perché ciò semplifica enormemente la costituzione delle unità
stesse; ma da un altro lato non conviene che questo numero sia troppo piccolo,
perché la perdita di un apparecchio ridurrebbe troppo fortemente la
potenzialità dell'unità. Ritengo perciò che il minimo numero di apparecchi per
unità non dovrebbe mai risultare inferiore a 4, il che esigerebbe apparecchi
della portata massima di 5 tonnellate di bombe nel caso specifico che ho
considerato.
Cerchiamo ora di
determinare quali caratteristiche generali debbono presentare gli apparecchi
per riuscire adatti a costituire unità da bombardamento.
Un apparecchio da volo
deve possedere due categorie di caratteristiche, ossia caratteristiche
aeronautiche e caratteristiche di impiego. Le caratteristiche aeronautiche sono
indipendenti da quelle d'impiego, e determinate solo dal fatto che un
apparecchio di volo deve, anzitutto, volare, e volar bene - il che comprende la
facilità e la sicurezza della partenza e dell'atterraggio -: un requisito che
si richiede a qualunque apparecchio da volo, qualunque sia il suo impiego, sia
in pace che in guerra, un requisito tecnico aeronautico che noi possiamo
mettere a fattore comune per tutti i tipi, disinteressandocene e lasciandolo
alla competenza dei tecnici di aeronautica.
Sono le caratteristiche
d'impiego quelle che noi dobbiamo determinare, in vista appunto dello speciale
impiego al quale l'apparecchio è destinato; ed esse riguardano: la velocità, il
raggio d'azione, la quota di volo, la capacità d'armamento ed il carico utile
trasportabile.
Velocità. - Ho detto che le
unità da bombardamento debbono essere poste in grado di compiere le loro
missioni, col concorso di quelle da combattimento, nonostante le possibili
opposizioni nemiche. Perciò le unità da bombardamento non hanno bisogno di
possedere una velocità tale da poter fuggire il nemico. Ciò ha grande
importanza perché esclude gli apparecchi da bombardamento da una gara di
velocità sempre incerta. Chi nell'aria cerca la propria salvezza, oppure la
propria potenzialità, nella velocità giuoca una carta sempre incerta, dato, specialmente,
il rapidissimo progresso della velocità degli apparecchi aerei: d'altra parte
la vittoria non si raggiunge mai fuggendo.
La grande velocità negli
apparecchi da volo viene ottenuta a scapito del carico utile trasportabile; perciò
negli apparecchi a grande carico occorre accontentarsi di una velocità media, e
si comprende facilmente come siano appunto gli apparecchi a velocità media
quelli che praticamente volano meglio. L'apparecchio da bombardamento deve
quindi essere un apparecchio a velocità media, dato che non deve sfuggire gli
attacchi aerei nemici e trasportare carichi rilevanti.
Raggio d'azione. - Il raggio d'azione
di un apparecchio da guerra è dato dalla massima distanza alla quale può
recarsi dal suo campo di partenza, conservandosi la facoltà del ritorno.
Conviene che il raggio
di azione degli apparecchi da bombardamento sia il massimo possibile, perché,
più sarà grande più addentro nel territorio nemico sarà possibile esercitare le
offese aeree. La grandezza del raggio di azione dipende dalla quantità di
materiali di consumo dell'apparecchio motore che è possibile trasportare in
volo. Maggiore è questa quantità, maggiore è il raggio di azione.
In un apparecchio da bombardamento
il carico trasportabile dall'apparecchio deve venire convenientemente diviso -
escluso l'equipaggio - fra peso dei materiali di consumo dell'apparato motore
ed il peso delle armi (bombe). Si comprende che, dato il carico massimo
trasportabile dall'apparecchio - quantità fissa e determinata, - è possibile
accrescere il raggio d'azione accrescendo la quantità dei materiali di consumo
dell'apparato motore e diminuendo il carico di armi, e viceversa. Bisognerà
quindi stabilire quale deve essere il raggio d'azione normale dell'apparecchio
da bombardamento - e ciò dipenderà dalla dislocazione dei bersagli nemici che
si intende offendere in via normale - e scegliere quell'apparecchio che sia
capace, entro quel raggio d'azione normale, di trasportare un conveniente
carico di bombe.
A mio avviso il raggio
d'azione normale dovrebbe, oggi, aggirarsi fra i 200 ed i 300 chilometri.
Ho detto: raggio
d'azione normale; in casi eccezionali, esso può venire facilmente modificato.
Se, possedendo un raggio di azione normale di 300 chilometri, si
intende svolgere una azione entro i 100 chilometri, è
inutile caricare materiali di consumo per 300 e si può utilizzare il peso
risparmiato per caricare più bombe. Se, possedendo un raggio d'azione normale
di 300 chilometri,
si intende svolgere una azione a 400 chilometri, si può diminuire il carico di
bombe di quel tanto di peso di materiali di consumo dell'apparato motore che
occorrono in più.
Perché gli apparecchi
possano godere di una tale elasticità di raggio d'azione sono sufficienti
particolari di costruzione che permettano una elasticità nel carico delle bombe
e dei materiali di consumo dell'apparecchio motore.
Quota di volo. - In un apparecchio da
guerra l'altezza della quota di volo diminuisce la vulnerabilità dalle offese
da terra. Dato che le unità da bombardamento debbono eseguire un tiro
disseminato, questo tiro può venire eseguito da quote piuttosto elevate. La
quota normale di volo dovrebbe risultare fra i 3 ed i 4 mila metri. Si dice plafond
l'altezza della quota massima alla quale l'apparecchio può giungere. Dati i
nostri confini, costituiti in gran parte da elevati massicci montani, necessita
che tutti i nostri apparecchi da guerra posseggano plafonds tali da
poter superare agevolmente la cintura alpina in ogni suo punto, cioè plafonds
fra i 6 e i 7 mila metri.
Capacità di armamento. - Evidentemente un
apparecchio da bombardamento deve essere adatto a trasportare bombe e provvisto
di mezzi intesi a lanciarle. Ma occorre anche un armamento difensivo,
essenzialmente a scopo morale. Per quanto un apparecchio da bombardamento non
possa rappresentare un mezzo perfettamente adatto al combattimento nell'aria,
non conviene lasciare nel suo equipaggio la sensazione di non potere, in nessun
modo, reagire contro un possibile attacco nemico. Bisognerà dunque che
l'apparecchio venga fornito di armi di piccolo calibro a tiro rapidissimo per
la sua diretta difesa, pur tenendo presente che il combattimento nell'aria
spetta alle unità da combattimento.
Carico utile
trasportabile.
- Il massimo carico utile trasportabile da un apparecchio da volo, per ogni
tipo di apparecchi, è un dato determinato e fisso che non può venire superato
dalla somma dei pesi di questi tre elementi: equipaggio, materiali di consumo
dell'apparato motore, armi.
Naturalmente conviene
che l'equipaggio sia ridotto al minimo indispensabile, pure prevedendo le
eventuali perdite che si possono verificare. Abbiamo visto quali legami corrano
fra il peso dei materiali di consumo dell'apparato motore e quello delle armi.
Il carico utile
complessivo deve essere tale che, assicurata una conveniente conduzione
dell'apparecchio ed un conveniente impiego delle armi entro il raggio normale
d'azione, il carico bombe non risulti troppo basso in modo da esigere, per la
costituzione dell'unità, un numero troppo grande di apparecchi, il che
appesantirebbe l'unità stessa.
A mio parere l'unità da
bombardamento non dovrebbe, come ho detto, essere composta di un numero di
apparecchi superiore a 12 né inferiore a 4.
Tali sono le caratteristiche
generali d'impiego che dovrebbe presentare un apparecchio da bombardamento,
caratteristiche che, fissate in cifre, dovrebbero venire richieste ai
costruttori.
Ho già accennato alla
grande importanza dell'efficacia dei materiali attivi contenuti nelle bombe;
basta, di fatto, raddoppiare tale efficacia per raddoppiare, mantenendo tutto
il resto inalterato, la potenza di un'Armata Aerea.
È qui necessario, a tale
riguardo, non economizzare in alcun modo, né nello studio né nei mezzi.
I materiali attivi si
dividono in tre categorie: esplodenti, incendiari e venefici; ed è necessario,
oltre la ricerca della maggiore efficacia assoluta dei materiali di ogni
categoria, ricercare la maggiore efficacia della loro combinazione,
opportunamente proporzionandoli nei bombardamenti.
Si intuisce - e
l'esperienza potrà confermarlo - che, nelle combinazioni distruttive, i
materiali esplodenti entreranno in minima parte, data l'azione più estesa dei
materiali incendiari e venefici.
Su bersagli costituiti
da fabbricati normali - magazzini, officine, stabilimenti, centri abitati - la
distruzione più completa potrà ottenersi provocando incendi e paralizzando, con
materiali venefici, ogni attività umana durante un certo tempo.
Eccezionalmente potranno
essere utili bombe contenenti solo esplosivo, come, ad esempio, per rendere
inutilizzabili, per qualche tempo, campi d'aviazione col produrre in essi
imbuti di scoppio.
Ma la definizione
dell'armamento più conveniente rappresenta una questione di particolari, alla
quale ho voluto accennare solo per dare un'idea del complesso dei problemi che
importa la costituzione dell'unità da bombardamento.
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