CAP.
XII
STABILITÀ DI
ARMAMENTO
Abbiamo visto come
un'Armata Aerea debba essere costituita da un certo numero di unità da
bombardamento e da combattimento. Nella composizione di un'Armata Aerea
potranno, anche, far parte apparecchi d'altro genere, come, ad esempio,
apparecchi velocissimi per esplorazione, per collegamento, per comandi, ecc.
Ma la massa dell'Armata
Aerea sarà costituita da apparecchi da bombardamento e da combattimento.
Ciò fornisce stabilità
all'armamento dell'Armata Aerea. Uno degli appunti più gravi che si rivolgono
alle armi aeree è quello relativo alla loro grande instabilità. Si dice che,
dato il continuo e rapido perfezionamento della tecnica aviatoria, occorrerebbe
ogni tre mesi cambiare il tipo degli apparecchi che costituiscono l'armamento
delle forze aeree. Ed è vero, dati i concetti che attualmente reggono
l'organizzazione di tali forze.
Abbiamo visto, di fatto,
che, attualmente, si dà una grandissima importanza all'aviazione da caccia.
Ora, poiché questa specialità deriva la sua potenzialità dalla velocità e le
velocità degli aeroplani tutti i giorni battono un nuovo record, è
chiaro che l'aviazione da caccia è di sua natura instabile, e, qualunque
apparecchio si adotti oggi per la caccia, può essere domani a sua volta
cacciato.
Ma non solo per i caccia
avviene ciò. Esistono certi apparecchi che vengono chiamati da bombardamento
diurno, e sono apparecchi nei quali si cerca di conciliare una grandissima
velocità colla possibilità di trasportare una certa quantità di bombe. Questi
apparecchi, nell'attuale concetto d'impiego, si dicono da bombardamento diurno
perché, approfittando della loro grande velocità per sfuggire alle opposizioni
aeree nemiche, potrebbero compiere, di giorno, le loro azioni di bombardamento,
sia pure con carichi limitati. Tali apparecchi sarebbero il contrapposto di
quelli detti da bombardamento notturno, dotati di una velocità media e
che dovrebbero compiere le loro operazioni, sfuggendo, col favore della notte,
alle opposizioni aeree nemiche.
Il concetto informatore
è identico: compiere una operazione sfuggendo i contrasti nemici, ed è
un concetto stridente, in quanto che, in guerra, bisogna disporre di
potenzialità adatte a compiere operazioni non ostante il contrasto
nemico.
Ma, indipendentemente da
ciò, è evidente che anche gli apparecchi da bombardamento diurno, basandosi
sulla velocità, risultano instabili.
Ben diversi sono i
concetti che ho esposto relativamente agli apparecchi che debbono costituire la
massa dell'Armata Aerea. Tanto quelli da bombardamento, quanto quelli da
combattimento, non necessitano che di una velocità media e non fanno
assegnamento alcuno sulla loro velocità. Poco importa che il perfezionamento
tecnico possa fornire apparecchi da bombardamento e da combattimento che, pur
mantenendo inalterate le altre caratteristiche, possano dare una velocità
superiore di 10 o 20
chilometri all'ora. Nessuna necessità impellente
costringerà a cambiare l'armamento. Per seguire il progresso tecnico sarà
sufficiente tener conto del naturale rinnovo dell'armamento stesso. I
perfezionamenti toccano sempre gli estremi, ma interessano relativamente le
medie.
Perciò l'armamento di
un'Armata Aerea possiede la stabilità necessaria a qualsiasi armamento per
risultare una forza veramente efficiente.
Ma c'è di più. E qui
tocco un argomento che svilupperò in seguito. Se si esaminano le
caratteristiche d'impiego che ho definito trattando degli apparecchi da
bombardamento e da combattimento, si osserva che queste caratteristiche sono,
in linea generale, pressoché identiche a quelle dell'impiego civile
dell'aviazione.
L'apparecchio da
bombardamento è, in definitiva, un apparecchio da trasporto, di velocità media
e di conveniente raggio d'azione, specialmente attrezzato per trasportare
bombe. È sufficiente attrezzarlo diversamente per renderlo adatto a trasportare
persone o cose, per trasformarlo in un apparecchio adatto all'impiego civile.
Lo stesso dicasi dell'apparecchio da combattimento, che deve possedere una
velocità media, se pure superiore, un conveniente raggio d'azione ed una
rilevante capacità di carico, se pure inferiore. Ciò vuol dire - poiché la
reciproca è ancor vera - che, mediante opportuni accordi fra l'aviazione
militare e quella civile, è possibile ottenere, in caso di bisogno, la rapida
trasformazione degli apparecchi civili in apparecchi militari, e, cioè, che
un'Armata Aerea può, quando in paese l'aviazione civile sia convenientemente
sviluppata, trarre da questa una gran parte dei propri mezzi.
L'attuale aviazione
militare, fondandosi quasi esclusivamente su apparecchi a caratteristiche
estreme, non può godere di questo vantaggio, perciò non solo risulta instabile,
ma deve contare, presso a poco, sui soli suoi mezzi.
Ma, come ho detto,
sull'argomento, che è di grande importanza, ritornerò trattando appunto dei
rapporti fra l'aviazione militare e quella civile.
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